Stefano Lepri su La Stampa sostiene che la protesta rivelata dal voto del 25 maggio non ha avuto di mira la moneta unica, emergendo perfino più energica in Paesi che ne sono fuori (come la Gran Bretagna). Né è legata soltanto all’austerità. Segnala piuttosto paura del futuro, disagio verso una prospettiva di ristagno, di lavoro scarso, di benessere che si riduce.
Nell'estate di 3 anni fa l'Italia è arrivata sull'orlo del baratro. L'Europa rivolse una maldestra richiesta al forte alleato americano perché aiutasse i governi europei a troncare un nodo che si sentivano incapaci di sciogliere da soli. Il dilemma però era reale: sostenere l’Italia rischiava di essere troppo oneroso perfino per la florida Germania; lasciar crollare l’Italia le avrebbe causato danni difficili da calcolare in anticipo. Così Stefano Lepri su La Stampa.
... il primo è stato Mario Monti! Poi Enrico Letta. Adesso Matteo Renzi. L'Europa conferma. Il cammino da fare è ancora molto lungo, perché non si possono cancellare con un semplice tratto di penna 6 anni di crisi violenta, colpevolmente negata dal duo Berlusconi-Tremonti e successivamente deflagrata. Speriamo che l'Italia stia per uscire dalla recessione. Stefano Lepri, su La Stampa, descrive la situazione non facile del Bel Paese.