Illustrazioni per libri inesistenti

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Sarà ospitata dal 22 settembre 2023 al 7 gennaio 2024 al Museo di Roma in Trastevere la mostra “ILLUSTRAZIONI PER LIBRI INESISTENTI. Artisti con Manganelli”, che intende ripercorrere il sodalizio di Giorgio Manganelli, uno dei maggiori scrittori del Novecento, con undici artisti del suo tempo.

Gli artisti di cui si parla e da lui conosciuti  grazie alla nota critica d’arte Lea Vergine sono:  Lucio Fontana, Fausto Melotti, Carol Rama, Toti Scialoja, Gastone Novelli, Achille Perilli, Franco Nonnis, Gianfranco Baruchello, Giovanna Sandri, Giosetta Fioroni e Luigi Serafini.

Scrittore, traduttore, giornalista e critico letterario Manganelli nacque  a Milano nel 1922. Egli divenne famoso in particolare per la partecipazione al Gruppo 63 e alla Neoavanguardia, con Giuliani,  Balestrini, Sanguineti e Pagliarani.

I suoi corsivi degli anni 1972-1989 li ha raccolti Adelphi, in Mammifero italiano. In essi troviamo una testimonianza sull’Italia del tempo  che Manganelli fu tra i pochi, con Pasolini, Biagi e Montanelli a biasimare   per la corruzione,  il clientelismo e il  qualunquismo ovunque serpeggianti.  

Dei molti libri di Manganelli tornano facilmente alla memoria alcuni titoli: Hilarotragoedia, 1964; La Letteratura come menzogna, 1967; Agli dèi ulteriori, 1972; Lunario dell’orfano sannita, 1973; Centuria. Cento piccoli romanzi fiume, 1979; Angosce di stile, 1981; Dall’inferno, 1985; Laboriose inezie, 1986; Salons (in cui è raccolta la prosa vertiginosa sui fiori), 1987; Improvvisi per macchina da scrivere, 1989; La palude definitiva, 1991; Il presepio, 1992.

 Il percorso espositivo presenta circa 60 opere tra pittura, scultura, grafica, fotografia, libri e documenti, provenienti da importanti collezioni private, ma anche dalle Fondazioni degli artisti coinvolti e dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.

Verrà esposto inoltre, per la prima volta nel suo insieme, il ciclo di ventitré tavole realizzate da Gastone Novelli, nel 1964, all’apparire dell’opera prima di Manganelli, Hilarotragoedia.

Vengono dunque messi a fuoco due periodi molto diversi fra loro: gli anni Sessanta della Roma “fiammeggiante” delle Nuove avanguardie e gli anni Ottanta della Milano del nuovo e rutilante «sistema dell’arte». Come spiegavamo sopra, a collegare Manganelli con l’arte del suo tempo  fu l’amica Lea Vergine che, facendogli conoscere Carol Rama, lo introdusse all’«altra metà dell’avanguardia».

L’esposizione, a cura di Andrea Cortellessa, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con la collaborazione del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Giorgio Manganelli. 

Il catalogo  è edito da Electa.

Patrizia Lazzarin, 10 agosto 2023

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