Belpaese in recessione, governo in grande difficoltà

“Zero a 360 gradi: questo secondo l’Istat è il risultato di crescita dell’economia italiana nel secondo trimestre. Con poche speranze di trasformare nel resto dell’anno lo zero spaccato in qualcosa di diverso dallo zero virgola” (...) La stima preliminare dell'Istat per il Pil indica che l'economia italiana è cresciuta dello 0,1 per cento nel terzo trimestre del 2019 rispetto al secondo trimestre dello stesso anno e dello 0,3 per cento rispetto allo stesso trimestre di un anno prima. Nell'ambito di una delle consuete revisioni periodiche, l'Istat ha anche rivisto la crescita dei trimestri precedenti, portandola a numeri leggermente positivi. A seguito di questa revisione emerge che negli ultimi quattro trimestri l'economia italiana presenta una stringa di +0,1 per cento. Il commento dell'economista Francesco Daveri.

Conte 1 (M5S-Lega) o Conte 2 (M5S-Pd), la musica non cambia, l'Italia è in recessione

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Italia, di nuovo in stagnazione, è allarme per Palazzo Chigi

I numeri sbugiardano le mirablanti previsioni super ottimistiche di Palazzo Chigi (ndr). Comunque li si guardi, dicono la stessa cosa: la crescita misurata è zero a 360 gradi, rispetto al trimestre precedente ma anche rispetto a un anno fa (confrontando il secondo trimestre 2019 con lo stesso trimestre del 2018). Zero è anche la crescita della domanda interna (consumi delle famiglie, investimenti aziendali e spesa delle pubbliche amministrazioni) così come della domanda estera netta (cioè delle esportazioni al netto delle importazioni). E a zero secondo l’Istat è anche la cosiddetta crescita acquisita, cioè la crescita che si otterrebbe in tutto il 2019 se nel terzo e quarto trimestre 2019 la crescita trimestrale fosse pari a zero. I commento dell'economista Francesco Daveri su La Voce.

Il 2019 dipinto come anno bellissimo? Da Conte... La realtà è diversa, molto

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Sì al referendum, 30 cent in più in tasca ai poveri

In Italia, secondo gli ultimi dati ISTAT, ci sono 4. 498.000 persone che vivono sotto la soglia della povertà assoluta. Se vince il sì ognuno di loro avrà 111,16 euro in più in tasca all’anno, ovvero 30,5 centesimi al giorno. La loro vita cambierà radicalmente. Cosa conta la Costituzione di fronte ad un simile traguardo di giustizia sociale? Se l’avesse detto subito che questo è il vero fine della riforma avrebbe ottenuto un plauso unanime. Il commento di Maurizio Viroli, docente di teoria politica.

Referendum, perché votare sì. Ironia di un professore

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