Mercati, le regole da cambiare, in Cina come in Europa

La Cina sembra in mezzo al guado: i mezzi interventi sui tassi, i “finti” Quantitative easing e soprattutto le misure repressive da socialismo reale non tengono più all’urto del mercato. Per chi investe e per chi produce dall’estero, non è solo il rallentamento economico cinese a far paura: è l’assenza di indipendenza delle authority, l’opacità dei processi decisionali del governo, la mancata crescita dei redditi e il passo delle riforme che spaventano. Ed è soprattutto la crisi del sistema bancario e finanziario cinese, a cui il governo di Pechino non è in grado di dare risposta, a creare il nervosismo degli investitori e i presupposti per la fuga dei capitali. L'editoriale di Alessandro Plateroti su ll Sole 24 Ore.

Chiudere la borsa di Shanghai sintomo di debolezza non di forza

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