Le difficoltà del premier sono solo all'inizio

Il governo Renzi ha fatto molte, forse troppe, promesse. Ma non basta per uscire dalla profonda crisi, anche di valori, in cui il paese è precipitato. Il suo è un ruolo forte, profetico e per ora di successo; ma può anche essere un ruolo fragile, se le tante riforme non hanno diretta coerenza con le transizioni quotidianamente in corso: siamo ad esempio proprio sicuri che le riforme istituzionali, che vogliono rivoluzionare il potere domestico, abbiano relazione con le sfide tutte ordinarie imposte dagli organi comunitari? Siamo proprio sicuri che le annunciate riforme di settore (nel mondo del lavoro, della amministrazione pubblica, nell’assetto dei poteri territoriali) siano capaci di creare una minimale, ordinaria, «tedesca» efficienza di sistema? Così Giuseppe De Rita sul Corriere della Sera.

Italia, fanalino di coda i Europa non solo nel calcio

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L'Europa non riesce a raddrizzare il nostro paese

L'Italia fatica non poco ad assimilare comportamenti accettabili dai partners della Ue. A dispetto di tutte le Cassandre interne ed esterne l’Europa non si è lasciata però traviare dalla dissoluta Italia. Certo, alcuni Paesi del Vecchio Continente non sono esempi di buongoverno, ma il senso comune dell’Unione non risulta ammaliato dal libertinismo finanziario della Penisola. Soprattutto nell’Europa del Nord la deriva mediterranea nella gestione della cosa pubblica non ha generato pericolosi imitatori. Il che, obiettivamente, non è di poco conto. La linea della palma, direbbe la buonanima di Leonardo Sciascia (1921-1989), è arrivata a Varese, ma, per fortuna, non ha oltrepassato la frontiera. Così Giuseppe De Tomaso su La Gazzetta del Mezzogiorno.

Italia, incompresa in Europa

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Calabria, da un bieco porcellum ad una ancor più vergognoso porcellissimum

Il governatore della Calabria è stato cacciato dopo una sonora condanna.Resistere per distribuire poltrone (l’altro giorno la finanziaria regionale Fincalabra, appetita macchina clientelare, è stata affidata al tesoriere di Forza Italia Luca ovrebbe limitarsi solo al disbrigo degli affari correnti. Resistere per arrivare al vitalizio, che dalla prossima legislatura non ci sarà più. Ma resistere il più possibile soprattutto per gestire da novembre i nuovi bandi europei 2014-2020, formidabile occasione per accalappiare elettori con appalti, consulenze, progettazioni... Così Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera.

Vergogna Calabria!

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