Vitalizi ai condannati? Si restituiscano con gli interessi...

Gianstefano Frigerio lo deve sapere: non tutto è perduto. Magari si tratterà di aspettare qualche anno, ma la sentenza di riabilitazione prima o poi arriverà. E allora il vitalizio da 2.200 euro netti al mese che il Parlamento gli ha revocato ieri, dopo l'ultima condanna definitiva a tre anni e 4 mesi per le tangenti dell'Expo 2015 che ha patteggiato a fine 2014, tornerà a correre. Con tanto di arretrati. Per avere conferma, chiedere ai tre che si sono visti restituire l'assegno mentre la Camera lo toglieva all'ex collettore delle tangenti Dc che fu in seguito ascoltato consigliere di Silvio Berlusconi. L'editoriale di Sergio Rizzo su la Repubblica.

I parlamentari pensano solo ai propri privilegi di casta

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Mafia romana e appalti, la politica è assente

In Europa si ha l'idea di un Paese irriformabile e nasce da qui: dalle mazzette del Mose sprofonda la giunta di sinistra veneziana, a Roma i terroristi dei Nar costruiscono un sistema di controllo sugli appalti all'ombra del sindaco Alemanno alleandosi con le cooperative rosse e con uomini del Pd, all'Expo si raggiunge la perfezione riesumando per gli appalti un software tecnico delle tangenti a 360 gradi già sperimentato all'epoca di Mani Pulite formato da Greganti per il Pd, Frigerio per il centrismo post-democristiano, Grillo per Forza Italia. Le amare considerazioni di Ezio Mauro su la Repubblica.

La corruzione dilaga, i fatti di Roma lo confermano

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