Qualcuno non vuole che si ponga fine alle guerre

Le prime 10 aziende mondiali di armamenti appartengono a paesi della Nato: sette sono americane e tre europee (tra cui la nostra Finmeccanica). Da sole fanno quasi il 50% dell’intero fatturato mondiale. Se si allarga la visuale alle top-100, si vede come le aziende con sede negli Stati Uniti e nell’Europa occidentale continuano a dominare l’industria globale delle armi con una quota dell’80,3% dei ricavi totali del 2014. Il fatturato complessivo dell’industria (pari a oltre 400 miliardi di dollari) è calato dell’1,5%, ma dal 2002 (cioè subito dopo l’11 settembre e l’inizio della guerra globale al terrorismo) è aumentato del 43%. Un articolo di Giampaolo Rossi su il Giornale.

Le guerre, un affare per molte aziende occidentali

Leggi tutto...

Indici di borsa al record per aziende produttrici di armi

Gli stanziamenti degli Stati per armarsi contro la minaccia terroristica cresceranno, questa è una delle poche certezze di questi giorni: Francois Hollande ha già ottenuto da Bruxelles di fare più deficit del previsto, anche la Stabilità italiana si prepara a trovare 120 milioni di nuove risorse. Con i lampeggianti delle sirene parigine ancora accese, già si sapeva che gli Usa avevano venduto migliaia di bombe intelligenti all'Arabia Saudita, per 1,29 miliardi di dollari di valore. Un articolo di Raffaele Ricciardi su la Repubblica.

Venti di guerra, vendite di armi al top

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS

Newsletter

. . . .