Le ricette economiche dell'Europa non convincono
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Non c'è pace per l'economia mondiale e diventa difficile discernere, nella nebbia del ciclo, il ruolo dei fattori strutturali, congiunturali e politico-militari.
L'analisi deve partire dagli Stati Uniti, e non solo perché sono tuttora - ma di poco - la più grossa economia del mondo. E in Europa? C'è, se pure su scala più modesta rispetto all'Italia, la stessa discrasia fra indicatori di fiducia e indicatori reali. Ma recentemente - e in questo caso la spiegazione è più geopolitica che economica - anche gli indicatori di fiducia mostrano segni di ripensamento. Segni specialmente evidenti in Germania, più vicina e più esposta alle preoccupanti vicende in Ucraina.
In conclusione, l'economia internazionale sta subendo i contraccolpi delle tensioni: fra rumor di sciabole e conflitti sanguinosi, l'economia segna il passo, anche se i fattori di crescita rimangono intatti. L'Italia - che il passo lo segna da molti anni - potrà vedere una vera ripresa solo se il resto del mondo riprende il cammino. Così Fabrizio Galimberti su Il Sole 24 Ore.