Draghi si sceglie i “ministri” per gli investimenti

La posta in gioco così alta spiega anche perché Draghi ha voluto costruire questa discontinuità da solo. I partiti tenuti fuori, i posti apicali, quelli che contano, al riparo dal poltronificio e dalla spartizione con il manuale Cencelli che ha caratterizzato da sempre le scelte dei manager di Stato. Il commento di Giuseppe Colombo su Huffington Post.

Nomine pubbliche, si intravede la mano di Draghi

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M5S e Lega, l'assalto alla Cdp

La tentazione del M5S e della Lega di mettere le mani sulla Cassa depositi e prestiti (Cdp) è grande, grandissima. La Cdp gestisce il risparmio postale degli italiani. Ha un attivo di 370 miliardi. Ha partecipazioni per 35 miliardi (Eni, Terna, Saipem, Tim, Italgas, Snam, ecc.). Qui se «uno vale uno» rischiamo di perderci tutti e di mettere a repentaglio i conti pubblici. Dalla qualità dei cinque prescelti — che si aggiungono ai tre delle fondazioni e al nuovo amministratore delegato — dipenderà il futuro del salvadanaio del Paese. L'editoriale di Ferruccio De Bortoli sul Corriere della Sera.

Assalto alla Cdp da parte di M5S e Lega

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