Intrecci pericolosi tra banche, politica e imprenditoria

a crisi del nostro sistema bancario non è solo un fatto economico, è anche un capitolo di storia sociale del Paese. Parlo in riferimento ai tanti istituti medi e piccoli — ma pure a una banca come il Monte dei Paschi, ad esempio — la cui crisi costituisce una radiografia spietata del potere locale italiano. Essa ci racconta infatti nel modo più crudo che cosa sono e come si comportano le oligarchie che dominano nella periferia italiana e che attraverso i loro esponenti troviamo ogni volta alla testa degli istituti in bancarotta. Svelandoci che cosa realmente è l’Italia dei tanto esaltati «territori». L'editoriale di Ernesto Galli Della Loggia sul Corriere della Sera.

Quelle relazioni pericolose che hanno fatto deflagare le nostre banche

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Crollo banche, i risparmiatori non si fidano più

la Consob per quanto riguarda il controllo sull’informazione agli investitori, la Banca d’Italia per ciò che concerne il controllo sulla governance degli istituti di credito. La Consob, per esempio, si limita a richiedere che le banche inviino ai loro clienti informazioni dettagliate, non importa se illeggibili, soprattutto dai piccoli investitori. Diceva il grande economista Rudiger Dornbusch: «Scrivere non basta: bisogna entrare nelle banche ad “annusarle”». Quanti ispettori della Consob si sono presentati come innocui e sprovveduti investitori per vedere quali titoli venivano loro proposti? La Banca d’Italia ha commissariato Banca Marche il 30 agosto del 2013 perché il patrimonio era sceso sotto il limite legale e nessun socio era disposto a sottoscrivere il capitale necessario per rimettere in piedi la banca (circa 400 milioni di euro). L'editoriale degli economisti Alberto Alesina e Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera.

Crack banche, gli errori di Bankitalia e Consob

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