Quel patto scellerato che ha affossato la scuola italiana

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Uno dei gravi problemi della nostra scuola riguarda l’insegnamento della matematica. Le carenze in questo campo sbarrano di fatto, a tanti futuri studenti universitari, l’ingresso nei corsi di laurea scientifici. La ragione per cui tanti giovani si orientano verso le umanistiche (nonostante le minori probabilità di occupazione post- laurea) anziché verso le scientifiche, ha a che fare con questo problema. Ma qualcuno forse, in tutti questi anni, se ne è mai preoccupato?  Le considerazion di Angelo Panebianco sul Corriere della Sera.

Sulla "Buona Scuola" non ci siamo ancora

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Si parla di riforme a tutto campo, ma nei fatti...

C’è mai stato un governo che non si sia dichiarato riformista? Mai: tutti i governi, di destra e di sinistra, di sopra e di sotto, ci hanno sventolato sul naso le proprie riforme. D’altronde ogni legge introduce una riforma sulla legislazione preesistente, e i governi stanno lì per dettare le leggi. Tuttavia, di nuovo: se tutti sono riformisti, nessuno è riformista. Forse è questo a intossicare la nostra vita pubblica, l’assenza d’un linguaggio rigoroso. E più onesto, più sincero. Una riforma, se è davvero tale, pesta qualche piede, e ne riceve in contraccambio dei calcioni. Se tutti stanno buoni e zitti, significa che non è successo niente. È una riforma la Buona Scuola? Certo, a giudicare dal vespaio di reazioni che ha destato. E la riforma Madia sulla pubblica amministrazione? Fin qui procede nel sonno degli astanti, senza incontrare opposizioni. Dunque c’è la parola, non la cosa. L'editoriale di Michele Ainis sul Corriere della Sera.

Parole, parole, parole... spesso a vuoto

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