Sorpresa: non è vero che Berlusconi ha la maggioranza

Qualche riflessione per contraddire i risultati dei numerosi voti di fiducia, in particolare quelli dal 14 dicembre dello scorso anno fino all'ultimo di qualche settimana fa. Si può fare l'elenco dei deputati di nomina berlusconiana. Vale a dire che se si fosse andati alle elezioni politiche con un sistema diverso dal Porcellum di Roberto Calderoli, quasi sicuramente la gran parte dei cosiddetti nominati non avrebbe avuto chance alcuna di approdare in Parlamento. Pubblichiamo un primo elenco i questi sedicenti deputati che non bisognerebbe chiamare onorevoli ma chiamati dal signorotto di Arcore. Il ragionamento rileva. Eccome!

I chiamati nell'attuale legislatura (46)

Antonio Angelucci (proprietario di Libero), Deborah Bergamini (ex assistente di Berlusconi in Fininvest), Michela Vittoria Brambilla, (solo una bella figliola di Calolziocorte), Aldo Brancher (Fininvest), Annagrazia Calabria (nessuna dote particolare se non la bellezza fisica, scelta personalmente dal capo), Mara Carfagna (ex show girl di seconda fascia), Gabriella Carlucci (star della televisione), Giuseppe Cossiga (figlio dell'ex presidente della Repubblica amico di Berlusconi), Stefania Craxi (figlia dell'amico di merenda di B., Bettino), Guido Crosetto (un signor nessuno a Cuneo), Cinzia De Girolamo (una ragazza di Benevento e niente più, senza particolari cursus honorum), Manuela Di Centa (un'ex sciatrice di fondo), Monica Faenzi (Carneade, chi è lei?), Renato Farina (giornalista de il Giornale e Libero, giornali amiici), Elisabetta Gardini (altra show girl in orbita Fininvest); Mariastella Gelmini (ex consigliera comunale di Desenzano sul Garda), Nicolò Ghedini (l'avvocato del premier), Paolo Guzzanti (ex vice direttore de il Giornale, il giornale di famiglia), Giancarlo Lehner (giornalista de il Giornale), Beatrice Lorenzin (una ragazza carina, niente più), Pietro Lunardi (il re delle grandi opera stradali che puzza maledettamente di conflitto di interessi), Alfredo Mantovano (un signore sconosciuto cha assolda fans dalla provincia per inneggiare al Capo davanti al tribunale di Milano), Gianfranco Micicchè (altro ex impiegato di Pubblitalia, come Giancarlo Galan, Enzo Ghigo e Marcello Dell'Utri), Fiamma Nirenstein (giornalista de il Giornale), Alfonso Papa (il magistrato arrestato qualche settimana fa per comportamenti non proprio commendevoli), Gaetano Pecorella (altro avvocato del premier che non gli direbbe mai di no), Mario Pecante (dal Coni al Popolo della Libertà il passo è stato breve), Mauro Pili (ex governatore della Sardegna, quello che aveva copiato di sana pianta il programma politico di Roberto Formigoni, l'aveva letto e non si era accorto che la Sardegna non era decisamente la Lombardia..., però era ed è un bel ragazzo, forse per questo Berlusconi l'aveva adocchiato), Catia Polidori (accusata di essere coinvolta nel progetto Cepu), Stefania Prestigiacomo (una gran bella figlila bionda sicula, senza pedigrèe), Laura Ravetto (un'oscura avvocatessa), Antonio Razzi (il muratore maldestramente scelto da Antonio Di Pietro, che non ha dimostrtao gran fiuto nella selezione dei suoi parlamentari), Francesco Saverio Romano (nessuno lo conosceva fino all'altro giorno se non per i suoi problemi con la giustizia per collusione con la mafia e voto di scambio, pare), Roberto Rosso (uno sconosciuto avvocato di Torino che è andato da Forza Italia a Pdl a Fli a Pdl, un politico coerente...), Barbara Saltamartini (sa solo difendere il suo Capo), Jole Santelli (studio avvocato Previti, è tutto dire), Umberto Scapagnini (doti: ha scassato le finanze del comune di Catania di cui era sindaco ed è uno dei numerosi medici personali di Berlòusconi), Maurizio Scelli (dote: ha distrutto dalle fondamenta la Croce Rossa), Domenico Scilipoti (il medico dell'agopuntura e delle medicine alternative che, quando parla, spaventa i bambini, ex dipietrista, leggi Razzi), Maria Grazia Siliquindi (leggi Catia Polidori, ex finiana), Roberto Speciale (ex comandante della Guardia di Finanza, inquisito dalla magistratura per avere sperperato pubblico denaro per finalità personali), Lucio Stanca (ex manager amico di Berlusconi, cooptato nel primo governo Berlusconi, non ha lasciato un segno), Giorgio Stracquadanio (ex portaborse di una ex parlamentare di rifondazione comunista, pasdaran del premier che lo difenderà fino all'ultimo), Santo Antonio Versace (nessuna dote di uomo politico di valore, però era il fratello di Santo Versace), Elio Vito (altro scarso uomo politico, che non verrà rimpianto).

Calcoli alla mano, se leviamo questi 46 voti, Berlusconi, nonostante l'appoggio della Lega Nord, è in minoranza alla Camera e rischia pure al Senato. D'altronde una controprova sono state le elezioni amministrative del maggio scorso ed il referendum.

Ecco spiegato il motivo per cui nè il Carroccio di Alberto da Giussano, nè il Partito della Libertà parla più di elezioni anticipate. Se si andasse a votare anche con questa infausta e illiberale legge elettorale (si ricorda che i cittadini non hanno possibilità di scegliere il candidato ma devono accettare a scatola chiusa l'elenco deciso ad Arcore o a Pontida) il partito berlusconiano prenderebbe delle sberle paurose. Ma forse anche alla Lega sarebbe riservato un trattamento identico. Se non fosse altro perché ha tenuto in vita con la respirazione bocca a bocca un governo palesemente incapace di affrontare i problemi del Bel Paese.

I partiti di governo sono minoranza nel Paese. l'opposizione dovrebbe, a questo punto, rimboccarsi le maniche e fare fronte unico per mandare a casa l'uomo di Arcore e quello di Cassano Magnago. Per il bene dell'Italia e degli italiani.

Marco Ilapi – 1 agosto 2011

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