Intrecci pericolosi tra banche, politica e imprenditoria

a crisi del nostro sistema bancario non è solo un fatto economico, è anche un capitolo di storia sociale del Paese. Parlo in riferimento ai tanti istituti medi e piccoli — ma pure a una banca come il Monte dei Paschi, ad esempio — la cui crisi costituisce una radiografia spietata del potere locale italiano. Essa ci racconta infatti nel modo più crudo che cosa sono e come si comportano le oligarchie che dominano nella periferia italiana e che attraverso i loro esponenti troviamo ogni volta alla testa degli istituti in bancarotta. Svelandoci che cosa realmente è l’Italia dei tanto esaltati «territori». L'editoriale di Ernesto Galli Della Loggia sul Corriere della Sera.

Quelle relazioni pericolose che hanno fatto deflagare le nostre banche

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Il Bail-in condanna a morte l'Italia (e l'Europa)

Ecco il bail in, la prima procedura standardizzata di risoluzione bancaria concepita per rassicurare i contribuenti e responsabilizzare clienti e investitori: obiettivi sicuramente meritevoli e condivisibili, ma del tutto irraggiungibili e inconcepibili per molti risparmiatori in un'Europa unita dall'euro, ma con 28 diversi mercati bancari, tradizioni e culture del risparmio. Risultato: alla prima emergenza bancaria in Italia, con il bail in neppure in piena efficacia, il fallimento di Banca Etruria, Banca Marche e altre due piccole banche popolari si è trasformato in una debacle per il Governo, in panico per risparmiatori e clienti, e in un vero incubo per l'intero sistema bancario nazionale, finito al centro delle cronache, delle critiche e delle diffidenze internazionali, fuga dei mercati compresa, come se si trattasse non solo dell'ennesimo problema tutto italiano, ma anche come una minaccia e un cattivo esempio per l'intero mercato continentale. L'editoriale di Alessandro Plateroti su Il Sole 24Ore. 

Rivedere il Bail in, così ci fa precipitare nell'abisso

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