Giubileo, ritardi nei lavori romani

Giubileo della Misericordia a Roma Capitale: il governo ha fatto trapelare il proposito di mettere la cosa nelle mani di un commissario. Poi ha affiancato a Marino l’ex capo della protezione civile Gabrielli, sebbene con i soli poteri di coordinare la sicurezza. E la sorveglianza affidata al sottosegretario Carlo De Vincenti è impalpabile. Quanto su questa non velata indifferenza influiscano i giudizi non proprio lusinghieri di Renzi sulla gestione Marino è difficile dire. Se però siamo arrivati a ciò è anche perché il premier ci ha messo del suo. Le risorse, prima di tutto. Marino non avrebbe potuto certo aspirare alla stesso diluvio di soldi che inondò Roma ai tempi del Giubileo del 2000. Non ha avuto però neppure le briciole. Poi i tempi, che già non erano proprio larghi considerato che il Papa l’aveva annunciato a marzo. Il decreto del governo era atteso per la fine di luglio. Invece è arrivato a fine agosto. Due sgambetti ineguagliabili al sindaco del Pd meno amato dal Pd. Ma a quanto pare non troppo amato, dopo la trasferta a Filadelfia, anche dal principale dell’operazione Giubileo della misericordia: Francesco. Per Renzi è arrivato il momento di una riflessione seria. E di prendere in mano la situazione. Un articolo di Sergio Rizzo sul Corriere della Sera

Roma Capitale, i lavori per il Giubileo in alto mare

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Roma, la triste realtà di una metropoli da terzo mondo

È concepibile che una metropoli frequentata da 40 milioni di turisti con i trasporti che non funzionano e gli autobus che si scassano a ripetizione tenga le officine chiuse il pomeriggio? Ed è possibile che nessuno sia mai intervenuto prima per mettere fine a questo sconcio? Pesantissime sono in questo caso le responsabilità della politica. Di tutti i partiti che si sono alternati al Campidoglio: le maggioranze, perché hanno governato male, e le opposizioni, perché non si sono opposte abbastanza. E se non si può mettere la croce addosso al solo Marino, certo dopo due anni di governo è lecito chiedere che cosa si è fatto, oltre a scoprire che le officine dell’Atac sono sempre rimaste chiuse il pomeriggio. L'inchiesta di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera.

Roma é ancora caput mundi?

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