Nigel Farage spaventa i Tories e dà una mano ai Laburisti

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Inghilterra, in salita il premier Sunak, rischio crollo dei conservatori

L’ingresso di Nigel Farage in questa campagna elettorale sembrava scongiurato infatti, almeno fino a poco tempo fa, nonostante lui sia a tutti gli effetti l’azionista di maggioranza di Reform Uk. L'ex leader dello Ukip si era dedicato recentemente ad attività di vario genere e spessore, dal trash televisivo sotto forma di reality show fino al sostegno alla candidatura di Donald Trump negli Stati Uniti (non che ci sia tutta questa differenza tra le due cose, si potrebbe obiettare). Di sicuro, la sua entrata sul palcoscenico non favorisce i Tories e potrebbe essere invece una buona notizia per Keir Starmer (...) Il carisma di Farage non è riuscito però a nascondere anche l'altra faccia della medaglia, per un leader così polarizzante, che si manifesta sotto forma di malcontento e contestazione: in questo breve scorcio di campagna elettorale, Farage è già stato vittima di due aggressioni. La settimana scorsa, una venticinquenne è stata accusata di aggressione per avergli lanciato un milkshake in faccia mentre usciva da un pub; questa settimana un uomo ha scagliato dei detriti provenienti da un cantiere contro il suo pullman elettorale.Il commento di Francesco Del Vecchio su Linkiesta.

 

 

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Ue, l'Italia conta sempre meno

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Per capire l’isolamento italiano in Europa basta una locuzione latina. Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur, mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata. Ovvero mentre i senatori romani discutevano su come fermare Annibale, il generale cartaginese conquistava la città di Sagunto. Lo stesso accade in Europa. Mentre a Bruxelles si gioca la partita delle nomine più importanti delle istituzioni europee, dal presidente della Commissione europea a quello della Banca centrale, l’Italia si guarda l’ombelico per capire se il governo gialloverde andrà avanti o meno, rassegnandosi al ruolo di comprimario. E invece, a guardar bene, si nota qual è la vera partita in campo. Il presidente francese Emmanuel Macron da settimane sta spezzando quel poco che resta dell’asse italo-tedesco e cercare di spartirsi con la Germania le cariche più importanti, invitando al tavolo la Spagna a spartirsi il bottino. E l’Italia che potrebbe infilarsi nello stallo tra Merkel e Macron l'appoggio per  alla Bce in cambio di un commissario importante, sta a guardare. Il commento di Andrea Fioravanti sul sito Linkiesta.

 A Bruxelles si fanno le nomine più importanti, l'Italia sta a guardare

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La Gran Bretagna vuole davvero uscire dalla Ue

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In Gran Bretagna sembra che abbiano capito ben poco di quel che sta succedendo nel Vecchio Continente. E' incredibile che il partito di Nigel Farage, che ha voluto intraprendere la strada tortuosa della Brexit abbia, nei sondaggi, il doppio dei voti che prenderebbero i Tories da Theresa May, cinque punti in più rispetto al Labour di Jeremy Corbyn. Fa impressione, e non solo perché il bipartitismo inglese era una delle poche certezze che la politica ci aveva lasciato. Ma anche perché confidavamo che il rapido eclisse di Farage dopo il referendum sulla Brexit e il tonfo dell’Ukip alle successive elezioni fossero la prova di un popolo redento dall’errore, inconsapevole del proprio incauto voto, desideroso di tornare all’ovile di Bruxelles.

Brexit si, Brexit no, Ue nel panico

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