Il premier sta tradendo tutte le sue promesse elettorali

Matteo Renzi sta facendo tutto il contrario di quel che aveva promesso all'atto dell'incarico del suoesecutivo. Voleva disboscare, ridurre, razionalizzare. Erano le parole d'ordine del governo sulle società controllate dallo Stato e sulle partecipate locali. Ma mentre il commissario alla Spending scriveva i suoi piani la giostra degli incarichi continuava indisturbata. Sulle poltrone, a prescindere dalle competenze, si accomodano fedelissimi del giglio magico e trombati della vecchia guardia. Così le società pubbliche sono sopravvissute ancora. Un bel servizio di Thmas Mackinson su Il Fatto Quotidiano.

Renzi, acre odore di vecchia politica

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Se Napolitano lascia il Colle, problemi seri per il premier

Per Matteo Renzi, Napolitano è, in questa fase, il garante e la sponda istituzionale di un percorso non ancora concluso; e che un’elezione in Parlamento del nuovo capo dello Stato di qui a due o tre mesi potrebbe complicare se non compromettere, nell’ottica renziana. Quanto è accaduto nelle votazioni per i giudici costituzionali lascia capire che i gruppi parlamentari restano ampiamente ingovernabili; e che le sacche di resistenza e di dissenso sono più ampie e decise a sparigliare gli accordi di vertice di quanto non avvenga ormai nel Pd o dentro FI. 

Le manovre di Renzi per convincere re Giorgio a restare

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