Due anni dopo, Matteo peggio di Enrico

Lavoro Italia, un po' di luce in fondo al tunnel?

La nostra economia mostra positivi segnali di risveglio. E' stato merito del Jobs Act? È presto per dirlo, e probabilmente non lo sapremo mai, perché – con i dati disponibili – è impossibile isolare con sicurezza l’impatto del Jobs Act. Quel che si può dire, tuttavia, è che da almeno un semestre la dinamica dell’occupazione appare un po’ più vivace di quella che ci si sarebbe potuti attendere in base all’andamento del Pil. La mia impressione, basata su un’analisi separata dell’andamento dei posti di lavoro stabili e di quelli temporanei, è che in realtà la ripresa occupazionale in corso abbia avuto almeno tre genitori: non solo il contratto a tutele crescenti, ma innanzitutto la universalmente lodata decontribuzione totale. Le riflessioni del prof. Luca Ricolfi su Il Sole 24 Ore.

L'economia è ad una svolta?

Leggi tutto...

Lavoro che non cresce, Renzi mente

Il precariato è al massimo storico, la ripresa occupazionale è modesta, la narrazione del governo è “al servizio della conservazione del potere”. E’ questo il bilancio che Luca Ricolfi, sociologo e docente di analisi dei dati all’Università di Torino, traccia del Jobs act un anno dopo l’entrata in vigore dei primi decreti della riforma. Il capo del governo “sembra non comprendere il significato delle statistiche di cui parla”. L'articolo di Stefano De Agostini su il Fatto Quotidiano.

Lavoro, il gioco delle tre carte del premier

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS

Newsletter

. . . .