Si arricchiscono le biblioteche scolastiche

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 Quasi 600 mila nuovi libri nelle biblioteche scolastiche italiane, oltre 3 milioni in otto anni rappresenta in cifre  il bilancio straordinario dell’ottava edizione di #ioleggoperché, la campagna nazionale organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE) per la creazione e il potenziamento delle biblioteche scolastiche.

Sono in totale 582.749 i libri donati, 482.749 dai cittadini e 100.000 dagli editori, nelle 3.609 librerie aderenti per le 25.394 scuole e i 330 nidi iscritti al progetto.

Il Piccolo Principe, Il ladro di foglie, Il meraviglioso mago di Oz, La fabbrica di cioccolato sono stati i libri più regalati.

“È stato raggiunto un risultato davvero eccezionale – ha sottolineato il presidente di AIE, Innocenzo Cipolletta –. Sfiorare i 600 mila libri in una sola edizione e tre milioni di libri nuovi in otto anni è la conferma che le scuole italiane hanno sempre più necessità di libri e con #ioleggoperché, edizione dopo edizione, contribuiamo a rispondere a questo bisogno che va di pari passo con il nostro obiettivo di creare nuovi lettori. Lo facciamo con una grande squadra, composta dagli editori e dalla filiera del libro, certamente, ma anche dalle Istituzioni, dai media e ovviamente dalle scuole e dai cittadini tutti …”.

Quella che si è svolta dal 4 al 12 novembre è stata l’edizione di #ioleggoperché più partecipata di sempre e i numeri lo confermano: le donazioni, infatti, sono cresciute a livello nazionale del 10% circa rispetto al 2022. Esse sono così suddivise percentualmente tra le varie aree dello stivale:

Nord Ovest (31%), Nord Est (27%), Centro (21%), Isole (5%), Sud (16%)

Le Regioni in cui si è donato di più sono Lombardia (19,5%), Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Piemonte, Lazio seguite da Puglia, Campania, Marche, Sicilia.

La scuola che ha ottenuto il maggior numero di libri, ben 867,  per la sua biblioteca è la scuola dell’infanzia “Cuore di Mamma” di Triggiano (BA). La seguono quattro scuole di I grado che hanno ricevuto più di 500 libri ciascuna: “S. Pertini” di Savona, “A. Brofferio” di Asti, “B. Pasquini” di Massa e Cozzile (PT) e “Pirandello-Svevo” di Napoli.

 È infine “Potere ai bambini” di Varese la libreria da cui sono transitati più libri,1.839,  per l’iniziativa.

Tra gli obiettivi dichiarati di questa ottava edizione c’è stato anche  quello di concentrarsi sui contesti più fragili per portare libri a bambini e ragazzi laddove mancano maggiormente

Oltre alla donazione speciale di oltre 4.000 nuovi libri, che arriverà a gennaio 2024 nelle scuole dell’Emilia-Romagna per aiutare a ricostruire le biblioteche scolastiche danneggiate dall’alluvione della scorsa primavera, un’attenzione particolare è stata riservata anche alla Toscana, per la quale - in supporto agli istituti colpiti dall’alluvione proprio nei giorni delle donazioni - l’iniziativa è stata prolungata di una settimana. 

Caivano si è svolto un progetto speciale di contrasto alla povertà educativa attraverso i libri e l’educazione alla lettura all’Istituto superiore “F. Morano”, che ha ricevuto da AIE – in collaborazione con le case editrici Einaudi e Mondadori – una donazione di libri appositamente selezionati. Grazie alla storica collaborazione tra #ioleggoperché e Libriamoci, la campagna nazionale di promozione della lettura del Centro per il libro e la lettura,  l’Istituto ha ospitato Mariolina Camilleri e Maurizio De Giovanni in una serie di incontri pensati per avvicinare i ragazzi alla lettura.  

Prosegue inoltre #ioleggoperchéLAB-Calabria, il progetto diretto dall’Università della Calabria e nato a novembre 2022 in un territorio come quello calabrese in cui si accentua la necessità di realizzare interventi specifici per la promozione della lettura attraverso programmi in grado di prolungare gli effetti benefici raccolti da #ioleggoperché. 

L’iniziativa - organizzata dal 2016 da AIE - è stata resa possibile grazie al sostegno del Ministero della Cultura attraverso il Centro per il libro e la lettura ed è portata avanti in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Dipartimento per l'informazione e l'editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB), l’Associazione Librai Italiani (ALI), il Sindacato Italiano Librai e Cartolibrai (SIL), con il supporto di Fondazione Cariplo e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori

Patrizia Lazzarin, 19 dicembre 2023

 

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Napoleone, la morte di Dio

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Napoleone, la morte di Dio, lo spettacolo andato in scena ieri sera al Teatro al Castello “Tito Gobbi”, a Bassano del Grappa, “interpretava” la disperazione che nasce dalla consapevolezza della solitudine successiva alla perdita di un “familiare”. Possiamo usare il termine fra virgolette perché la morte assume, durante la rappresentazione, sfumature che si coniugano a contesti diversi. Evochiamo per percepirne la potenza,  l’immagine dell’artista Gustave Dorè, dove la nera signora sulla groppa di  un cavallo bianco, è coperta da  un mantello che  nasconde in parte la lunga falce, portatrice di dolore. Così la morte  e la solitudine diventano un binomio che scandisce la sofferenza del protagonista, un giovane Victor Hugo, interpretato dall’attore Lino Guanciale, noto al grande pubblico per la serie televisiva ispirata al Commissario Ricciardi del famoso scrittore di romanzi, Maurizio De Giovanni. L’interpretazione di Guanciale senza strappi che ne interrompessero il crescendo di pathos, scorrevole e coinvolgente, si è arricchita delle voci di Simona Boo che sembravano, per le variazioni di timbro,  provenire da un altro mondo  e facevano da scatola di risonanza alla grandezza degli eventi. Parigi, 15 dicembre  1840. Tornano nella capitale parigina le spoglie di Napoleone Bonaparte, colui che aveva saputo incarnare in modo esemplare il sogno di grandezza e anche di crescita personale. L’inizio dell’ode Il cinque maggio di Alessandro Manzoni dedicata al grande condottiero che inizia con  le parole Ei fu, racchiude e sintetizza al meglio la vitalità e la fine di un uomo divenuto straordinariamente potente, capace di cambiare i destini di uomini e Stati, attraverso conquiste e riforme. La sua definitiva sconfitta e l’esilio a Sant’Elena, da dove sapeva non sarebbe più riuscito a “risalire”, sono le tappe finali della sua esistenza. L’autore della piece teatrale Davide Sacco ha costruito un percorso polifonico sulla morte degli eroi, degli dei e dei padri, in cui Lino Guanciale interpreta il figlio che ha perso il padre, forse lo stesso Napoleone, forse un Dio, forse solo un padre. Le parole diventano immagini, raccontano storie. Ricostruiamo uno spazio dove il corpo di Napoleone, dopo vent’anni dalla sua morte giunge  a Parigi. Riusciamo a vedere un feretro trainato da 16 cavalli che passa sotto l’Arco di Trionfo, fra due file di insegne con l’aquila imperiale, con il suono a salve dei cannoni mentre viene accolto dalla famiglia regnante. Sono visioni che nascono nella nostra testa durante la recitazione, ma si generano insieme anche altri interrogativi sul significato che l’uomo contemporaneo attribuisce allo Stato, agli Dei e alla famiglia. Il giovane protagonista che ha perso un padre si sente solo. Chi è il padre? La sola persona capace comunque di andare al figlio se lo chiama, se lui ha bisogno … Un padre o meglio potremmo allargare il simbolo all’intera famiglia, ossia a quell’insieme di individui uniti da affetto, amicizia che  costituiscono la sicurezza, un approdo, un  valore e che appaiono sempre scontati, ma non lo sono … perché il padre potrebbe morire, la famiglia scomparire … Allora l’uomo è solo perché lo Stato così importante nell’antica Roma dove i funerali erano non solo riti privati, ma anche pubblici, perché il cittadino apparteneva alla famiglia come allo Stato, è assente. Al funerale di Napoleone, ironia della sorte, solo il popolo esulta gridando il nome del condottiero. Per il popolo rimane un emblema. Non lo fanno i borghesi e neppure i parlamentari, narra Lino Guanciale. E gli dei dove sono? Sembra scomparso il Dio cristiano, ma neppure gli dei della tradizione greca e romana, così simili agli uomini nei loro difetti, si vedono. L’uomo contemporaneo è dunque  solo? … Forse  il padre naturale, con tutti i limiti della sua natura terrena, resta ancora a riempire lo spazio e il significato avuti  un tempo da Dio e/o dallo Stato.

 OPERA ESTATE, la rassegna di danza, teatro, musica, circo e cinema che comprende anche lo spettacolo di ieri sera ha un ricco cartellone di eventi che continueranno  ancora nei mesi di agosto e settembre a Bassano del Grappa e nei comuni limitrofi.

Patrizia Lazzarin, 1 agosto 2023      

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