Si torna a teatro. La nuova stagione a Vicenza

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È stata presentata la nuova stagione artistica del Teatro Comunale di Vicenza, alla presenza del Presidente della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza Luca Trivellato, del Sindaco Giacomo Possamai e dell’Assessore alla cultura e al turismo della città, Ilaria Fantin. Ha  spiegato  nei dettagli la programmazione, il Segretario Generale della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, Pier Giacomo Cirella.

La programmazione 2024-2025  si mostra ricca di linguaggi e contenuti,  con una nuova sezione dedicata ai concerti rock e alla musica elettronica. Sono stati annunciati in anteprima, la nuova edizione di New Conversations Vicenza Jazz dal 15 al 25 maggio e dell’Olimpico Jazz Contest 2024.

Una cartellone multidisciplinare che  presenta oltre 100  spettacoli dei più diversi generi.

Danza, prosa, musica da camera e sinfonica, circo contemporaneo sono le sezioni del cartellone, i generi di spettacolo dal vivo disponibili anche in abbonamento, mentre family show, musical, cabaret, danze della tradizione, gospel, operetta con musica dal vivo, one man show ( spettacoli fuori abbonamento) e naturalmente il cinema al Ridotto completano l’offerta.

I curatori artistici delle varie sezioni che compongono il cartellone sono Loredana Bernardi per la danza e Alessandro Bevilacqua per la danza contemporanea, Annalisa Carrara per la prosa, Piergiorgio Meneghini per la concertistica e la sinfonica, lo staff del Comunale per i progetti formativi #tcvieducational, le residenze artistiche e il circo contemporaneo, Marco Ghiotto per la nuova sezione di musica elettronica e  rock  progressivo e Riccardo Brazzale per il jazz.

 “Il teatro siete voi” sarà anche per quest’anno l’headline della campagna della nuova stagione artistica del Tcvi, la 17a della sua storia.

Essa si aprirà mercoledì 6 novembre  con un classico della commedia all’italiana anni Ottanta “Coppia aperta quasi spalancata”, l’originale  testo di Dario Fo e Franca Rame, per chiudersi dopo quasi sette mesi di intensa programmazione lunedì 26 maggio con il concerto della OTO – Orchestra del Teatro Olimpico e il suo direttore Alexander Lonquich, sul podio e al pianoforte, a presentare due capolavori assoluti del repertorio sinfonico come la Sinfonia n. 6 “Pastorale” di Beethoven e la Sinfonia n. 1 op. 38 “La Primavera” di Schumann, un inno alla natura e un monito alla sua salvaguardia.

I concerti live di musica rock ed elettronica, novità della stagione artistica 2024-2025 presenteranno agli estimatori e al pubblico degli appassionati e non solo, una proposta artistica di qualità, con 4 serate di grandi live, caratterizzate da stili molto diversi che vanno dall’elettronica all’avanguardia, dal rock sperimentale al progressive, per mettere in luce i percorsi che hanno maggiormente influenzato la scena musicale degli ultimi decenni. Si parte con un doppio live, protagonisti gli Autechre, duo inglese composto da Rob Brown e Sean Booth, senza dubbio la band di elettronica contemporanea più importante al mondo e il dj set di Matthew Herbert, eclettico producer che spazia tra la dance, il jazz e l’house.

La stagione di danza del Teatro Comunale conferma la sua vocazione all’eclettismo culturale e  alla contaminazione dei linguaggi coreografici. Questa nuova programmazione intreccia un intenso dialogo al femminile sia con autrici ed interpreti straniere e nazionali, sia per quanto riguarda i temi delle coreografie, oltre a proporre un confronto serrato per celebrare e destrutturare alcune pietre miliari della storia della danza moderna (“La Sagra della Primavera” della britannica di origini indiane Seeta Patel Dance, la “Cenerentola” ecologica en travesti dei Chicos Mambo, il flamenco storicizzato della Compagnia Antonio Gades). Fra gli altri nomi delle protagoniste e degli interpreti per la danza in Sala Maggiore vi sono sono quelli dell’ungherese Eva Duda Dance Company, in prima nazionale con l’originale spettacolo dal sapore circense dedicato alla pittrice Frida Kahlo e Adriano Bolognino che proporrà un appassionato omaggio a Eleonora Duse.

La prosa presenta una pluralità di linguaggi, un alternarsi di toni e stili che vanno dalla commedia brillante (“Coppia aperta quasi spalancata” con Chiara Francini e Alessandro Federico, “Plaza Suite”, interpretata da Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio) a quella più amara (“Fantozzi. Una tragedia”, con Gianni Fantoni), la rivisitazione dei grandi classici, la tragedia shakespeariana con “Otello, “Di precise parole si vive” di Lella Costa e Gabriele Vacis, il teatro di Eduardo De Filippo con “La grande magia” interpretata da Lella Costa e Gabriele Vacis in un’inedita versione; o ancora la magnifica ossessione di Orson Welles con “Moby Dick alla prova”, nella recente edizione del Teatro dell’Elfo, interpretato da Elio De Capitani. Offre spazio anche all’ironia sagace di Veronica Pivetti, protagonista con il musicista Anselmo Luisi de “L’inferiorità mentale della donna”, o allo humour in stile british della commedia interpretata da Giuseppe Pambieri e Paola Quattrini “La signora omicidi”.

Al Ridotto, spazio più adatto a narrazioni intimiste, è prevista ancora una rilettura di ispirazione letteraria, quella del capolavoro romantico di Alexandre Dumas, l’eterna e struggente “Signora delle Camelie” rivisitata da Giovanni Ortoleva, per passare ad un genere agli antipodi, lo spettacolo capostipite dei drag show italiani, il rutilante “Nina’s Radio Night” dei Nina’s Drag Queen e per giungere al teatro civile e di protesta che dà voce alle giovani generazioni, portato in scena da due interessanti artisti come Niccolò Fettarappa e Lorenzo Guerrieri. Per chiudere due intensi monologhi, rigorosamente al femminile, protagoniste due grande interpreti del teatro italiano, amate e apprezzate dal pubblico vicentino, come Viola Graziosi con “Il racconto dell’ancella” tratto dal romanzo di Margaret Atwood e Ivana Monti in “Una vita che sto qui”, la storia toccante di una milanese doc che non vuole lasciare la sua casa e il suo mondo.

La concertistica presenta ancora una volta il suo format consolidato, protagonisti grandi solisti, ensemble blasonati e formazioni cameristiche, per proporre al pubblico un programma musicale che abbraccia capolavori di 40 autori che vanno dall’epoca rinascimentale ai giorni nostri.

Anche la stagione di musica sinfonica conferma la sua programmazione “classica” che alterna la OTO-Orchestra del Teatro Olimpico guidata dal suo direttore principale, il maestro Alexander Lonquich ad altri prestigiosi direttori ospiti come Filippo Lama.  Hossein Pishkar, direttore iraniano che si è perfezionato con Riccardo Muti proporrà un originale repertorio tratto da Schubert, Schumann e Mendelssohn. Salirà nuovamente sul podio al Tcvi Giovanni Sollima, uno dei più acclamati violoncellisti a livello internazionale, per presentare un programma decisamente fuori dagli schemi. Il tradizionale Gran Concerto di San Silvestro sarà diretto dal giovane maestro tedesco, Niklas Benjamin Hoffmann. Ancora un fuori abbonamento, in primavera, con lo speciale concerto dell’Orchestra Frau Musika e del Coro del Friuli Venezia Giulia, diretti dal maestro Andrea Marcon, dedicato a Mozart e Salieri, nel bicentenario della morte del compositore italiano.

Il circo contemporaneo assume un ruolo sempre più significativo nella programmazione del Teatro Comunale di Vicenza, tra i primi teatri italiani ad inserirlo stabilmente in stagione con un abbonamento dedicato. In cartellone ci sono 5 spettacoli per rappresentare le diverse anime e l’evoluzione di quest’arte dalle origini antiche.

L’investimento per la nuova stagione artistica 2024-2025 del Tcvi è di circa 1.300.000 euro  solo riferendosi al costo artistico ed escludendo le spese tecniche per la messa in scena degli spettacoli e dei concerti.

Biglietti e abbonamenti

Il rinnovo abbonamenti è iniziato mercoledì 3 luglio 2024 e prosegue fino a mercoledì 31 luglio. Continua a settembre da martedì 10 a sabato 14 settembre. Mercoledì 3 luglio è cominciata  anche la vendita dei biglietti per gli spettacoli fuori abbonamento, circo, luoghi del contemporaneo danza e concerti rock/elettronica che prosegue fino alle date degli spettacoli.

I nuovi abbonamenti saranno in vendita da mercoledì 18 settembre, fino all’inizio delle stagioni, mentre i biglietti degli spettacoli delle stagioni saranno in vendita da martedì 24 settembre.

Patrizia Lazzarin, 10 luglio 2024

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Milano, polo di attrazione per i consumi culturali

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Dai concerti passando per il teatro e la danza fino agli acquisti in libreria, il comune di Milano si conferma come grande polo di attrazione per i consumi culturali. Qui si concentra il 25,2% della spesa nazionale per assistere a spettacoli di teatro lirici, il 15% per spettacoli di balletto, il 10,6% per spettacoli di teatro di prosa, il 10% per l’acquisto di libri nei canali trade (librerie fisiche e online e supermarket), il 5,3% per biglietti del cinema.

Sono solo alcuni dei dati contenuti nell’Osservatorio per BookCity Milano su “Lettura e consumi culturali a Milano”, a cura dell’Associazione Italiana Editori che, alla sua terza edizione, si arricchisce – grazie alla collaborazione con SIAE – dei dati di effettiva fruizione, in termini di spesa, di tutti i consumi culturali nel territorio.  Non solo lettura, ma anche arte, teatro, cinema, musica, danza nel comune di Milano.

“Questo progetto – ha commentato il presidente di AIE Innocenzo Cipolletta – conferma il nostro impegno per BookCity Milano, manifestazione a cui collaboriamo e in cui abbiamo sempre creduto. Ancor più quest’anno vuole fornire alla città uno strumento utile, grazie a una fotografia reale di ciò che si muove in città, per la pianificazione di efficaci politiche a sostegno del settore culturale, il cui peso sull’economia cittadina è di assoluto rilievo”.

L’Osservatorio sarà presentato in un evento di anteprima di BookCity – frutto della collaborazione tra AIE, Comune di Milano-assessorato Cultura, BookCity Milano – in programma giovedì 9 novembre alle 10 a Palazzo Reale.

Insieme all’assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi, ai presidenti di AIE Innocenzo Cipolletta, Fondazione BookCity Milano Piergaetano Marchetti e BookCity Milano Luca Formenton, interverranno esponenti del mondo del libro, delle mostre, della danza, del teatro e della musica. Ci saranno Alessandra Carra, amministratrice delegata del Gruppo Feltrinelli, Domenico Piraina, direttore Cultura del Comune di Milano, Lella Costa, direttrice artistica Teatro Carcano, Susanna Beltrami, coreografa e direttrice DanceHaus e Niccolò Vecchia, direttore artistico di Estate al Castello.

Patrizia Lazzarin, 7 novembre 2023

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Le nostre anime di notte

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Abbiamo ascoltato una storia. I narratori, Addie e Louis, “si muovevano” in  punta di piedi per far percepire a noi spettatori,  il ritmo  di un tempo che ha bisogno degli strumenti di un alchimista per dosare le quantità di gentilezza, empatia, dolore, vecchi ricordi e belle esperienze  che consentano a  un’anima di sollevarsi dalla  fatica del quotidiano quando ormai la vita si tinge dei colori del tramonto. Parole meditate, attente, ma non timorose, come piccoli passi verso l’altro. Si cercavano  risposte capaci di  mitigare un sentimento toccante: la solitudine.

Nello scorrere degli anni il Tempo tira i fili che legano gli uomini come marionette alla Terra, a volte si fa aiutare da altri, anch’essi esseri umani, nell’assottigliare quelle corde che diventano lentamente fili di seta che si spezzano poi con poco. Lentamente … La poesia della vita è la vita. Esseri leggeri noi, dentro un immenso universo, soli, ancora più soli quando chi o quello che amiamo si “eclissa”. Rimaniamo senza un sole che ci scaldi E ci sentiamo smarriti dentro una vastità che si perde nella notte. La notte. Il sipario si apre su quel tempo.

Lella Costa e Elia Schilton hanno saputo con parole cadenzate, quasi come poesia, nella rappresentazione teatrale andata in scena il 28 e il 29 marzo al Teatro Comunale Città di Vicenza, restituire a un numerosissimo pubblico entusiasta, la fragilità dell’essere umano e la sua solitudine.  Con spontaneità, con grande amorevolezza un’anima cerca quando il suo percorso di vita si accorcia, ma non tutto è perduto, qualcuno che l’ascolti e si faccia ascoltare. Lella Costa lo ha fatto con estrema eleganza e semplicità consegnandoci su un piatto d’argento il vissuto di una donna che si mostra con delicatezza nel suo bisogno di vicinanza e di desiderio di amicizia. Elia Schilton, professore in pensione e amante della poesia, da lei invitato a trascorrere quel tempo che non si riesce a riempire, e dove la solitudine e i ricordi pesano, è una figura lieve e delicata, la nota accordata a quella che Lella suona per prima nel suo discorso iniziale.

Le nostre anime di notte, tratto dall’omonimo romanzo di Kent Haruf, e con la regia di Serena Sinigaglia ha come protagonisti Lella Costa che veste i panni di Addie e Elia Schilton che indossa quelli di Louis. Entrambi vedovi ultrasettantenni, sono vicini di casa. Si conoscono, ma non si frequentano fino a quando Addie non chiede a Louis di andare a dormire da lei, alla sera, per condividere con lui quell’intimità notturna che si nutre di confidenze prima di cedere al sonno. Si scoprono affini come i sentimenti di amicizia e affetto che li fanno stare bene.

Le loro voci sono morbide e fanno da contrasto al mondo intorno a loro che urla e non capisce. Un sogno romantico? Qualche conoscente incontrato ironizza sulle prestazioni di Louis. A Addie non interessa più cosa pensa la gente. A questo punto, non conta. Si guardano.  Ma li fuori, le cose si complicano e sarà suo figlio, nella sua arroganza, a impedirle di essere felice. Lontana da Louis, dopo tante notti passate a parlare … e a abbracciarsi, vi è la scelta del figlio, dopo una caduta che la conduce in ospedale, di farla vivere in una casa per anziani. Gli spazi si allargano fra Addie e Louis, le barriere innalzate da altri esseri umani li allontanano. I loro affetti comuni: il nipote di Addie, il cane diventano occasione di ricatto per impedire loro  di ritrovare il filo del loro discorso …

Quando il dolore di Addie prorompe, le pareti dell’edificio in cui si trovano si staccano e volano altrove. Ma il filo, questa volta di un telefono, li ritroverà di lì a poco, entrambi attenti, in punta di piedi, a riascoltare le loro voci, a  sentire  e a farci comprendere  il calore di una parola  amica.

Patrizia Lazzarin, 29 marzo 2023

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