Il viaggio di Enea da Troia a Roma

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La lettura dei versi dell’Eneide in età scolare rimane solitamente un ricordo vivace e il famoso cavallo di Troia, simbolo dell’astuzia greca, ci rimanda con immediatezza  alle acri battaglie e al rogo della città da cui fugge Enea con il padre Anchise e il figlioletto Ascanio. Si costruisce il mito del viaggio dell’eroe troiano alla ricerca di una nuova patria che egli scoprirà infine, al termine di lunghe peregrinazioni, nella terra laziale, dove era nato Dardano, l’antico fondatore della città di Troia. L’epopea di Roma che diventa Impero, in età augustea, si lega al fascino  del condottiero  nato dall’unione di Venere e di un essere umano. Il viaggio di Enea da Troia a Roma, nel Foro Romano, presso il Parco Archeologico del Colosseo, dal 15 dicembre al 10 aprile 2023, è una mostra alla scoperta del suggestivo itinerario denominato Rotta di Enea, organizzato e ideato in collaborazione con l’Associazione omonima.

Questo progetto consente di raccontare il viaggio e il mito di Enea attraverso preziosi reperti provenienti da tutta Italia, alcuni mai esposti in precedenza. Un modo per conoscere la storia di una rotta leggendaria le cui radici affondano nella notte dei tempi e che è entrata precocemente a far parte dei miti più antichi di Roma. Un viaggio che oggi può essere valorizzato e ripercorso anche grazie all’importante riconoscimento ricevuto nel 2021 dal Consiglio d’Europa, che lo ha incluso tra gli Itinerari Culturali certificati e che ha visto il Parco archeologico del Colosseo tra i primi aderenti a questo network sin dal 2019, ha dichiarato Alfonsina Russo, Direttrice del Parco archeologico del Colosseo e curatrice della mostra. Nella rassegna  che ha luogo presso il Tempio di Romolo, nel Foro Romano, la storia di Enea è presentata attraverso 24 opere di notevole interesse, databili fra il VII secolo a.C. e la piena età imperiale, prestate da 12 diverse istituzioni nazionali. Il viaggio di Enea spazia da Oriente a Occidente, dal mare alla terra al regno degli Inferi. La prima tappa è la Tracia da cui egli fugge con gli altri Troiani dopo l’apparizione di un terribile prodigio. Giunge a Delo dove l’oracolo di Apollo  gli suggerisce di cercare «l’antica madre». Anchise pensa  sia Creta, terra da cui proveniva il loro progenitore Teucro, ma arrivati nell’isola sono colpiti da una terribile pestilenza. Le parole dei Penati gli rivelano l’errore commesso: non è Creta «l’antica madre», ma l’Italia, la terra d’origine del loro capostipite Dardano. Il viaggio si snoda tra mille avventure e peripezie, lungo le coste dell’Epiro, passando per Otranto, la Sicilia fino a Cartagine, a causa di una tempesta, dove la regina si innamora di lui. Cuma e Gaeta sono le ultime città prima di giungere alle foci del Tevere.

Promuovere le comuni radici europee, che si sono formate attraverso i viaggi e gli scambi che hanno avuto luogo nel Mediterraneo Antico, testimoniate dai magnifici reperti esposti nella mostra, rappresenta una missione fondamentale della nostra Associazione. La Raccomandazione del Parlamento Europeo alla Commissione del settembre 2022 per una nuova Agenda per il Mediterraneo citando la Rotta di Enea riconosce il valore del nostro itinerario come ponte e infrastruttura culturale. Un valore che il Parco archeologico del Colosseo ha da subito abbracciato, nella comune convinzione dell’importante ruolo che la cultura può svolgere nella società e nelle relazioni internazionali, ha dichiarato Giovanni Cafiero, Presidente dell’Associazione Rotta di Enea. Il mito di Enea, cantato da Virgilio nell’Eneide, ha pervaso profondamente la cultura europea. Oggi la figura dell’eroe troiano rappresenta l’emblema dell’incontro possibile fra culture diverse e della speranza nel futuro.  Le opere sono proposte secondo percorsi tematici, come le immagini di Enea, di suo padre Anchise e di sua madre la dea Afrodite; le raffigurazioni della guerra di Troia; il Palladio - talismano della salvezza prima di Troia e poi di Roma - e infine lo sbarco nel Lazio e la fondazione di Lavinium, dove le scoperte archeologiche hanno dato concretezza alla leggenda dell’eroe. Tra i preziosi reperti in mostra si ricordano il monumentale cratere apulo a figure rosse proveniente dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, vero capolavoro della ceramografia antica, datato al 370-360 a.C., raffigurante lo scempio del corpo del principe troiano Ettore da parte di Achille. Dallo stesso Museo provengono anche due affreschi, rinvenuti a Pompei, uno dei quali rappresenta una rara raffigurazione del cavallo di Troia trascinato all’interno della città. Cuore dell’esposizione sono le statue in terracotta dal santuario di Minerva a Lavinium, significativo esempio dell’arte tardo arcaica e medio-repubblicana del Lazio, molte delle quali esposte al pubblico per la prima volta.

Durante il periodo della mostra, da dicembre 2022 a marzo 2023, il Parco archeologico del Colosseo ospiterà una serie di conferenze incentrate sul mito di Enea e sul suo leggendario viaggio che saranno tenute da esperti della materia e docenti universitari italiani e stranieri. Il programma sarà pubblicato sul sito web ufficiale. Sempre nello stesso arco di tempo sarà possibile partecipare a visite guidate a tema, lungo il percorso che, nel racconto di Virgilio, compiono Enea ed Evandro, dal Foro Boario alla Porta Carmentale, all’Asylum (fra Arx e Capitolium), al Lupercale fino al bosco dell’Argileto e al Campidoglio e poi, attraverso la valle del futuro Foro Romano, fino al villaggio sul Palatino, dove si trova l’umile dimora del re, che coincide con il punto in cui sorgerà la casa di Romolo e, secoli dopo, la residenza di Augusto.  Sarà un’occasione per ripercorrere la storia più remota e mitica del luogo, precedente alla futura città di Roma.

Patrizia Lazzarin, 16 dicembre 2022

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