Kazakistan, la riforma “anti-putiniana” di Tokayev

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Il Kazakistan non vuole copiare Putin

Il 5 giugno si è tenuto in Kazakistan il referendum costituzionale che ha rappresentato un atto di riforma, in particolare riguardo ai poteri del Presidente e ai suoi rapporti di influenza col Parlamento, con il Senato, con la Camera delle Nazionalità e con la Corte costituzionale (...) Il 77,18% ha votato a favore della riforma costituzionale, il 18,6% contro, con un'affluenza di oltre il 68% (ben lontana dal 99% dei bei tempi sovietici).Su il Sussidiario ne scrive Edoardo Canetta..

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Perché (e come) fermare Putin

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Cercare di fermare Putin, l'impegno dell'Occidente

Questa guerra è iniziata per un’aggressione immotivata e non provocata di uno Stato sovrano ai danni di un altro Stato sovrano. Troppo poco si parla dell’enorme vulnus al diritto internazionale provocato da questa azione: le controversie tra Paesi non possono essere regolate attraverso la forza, ma vanno canalizzate attraverso le organizzazioni e i meccanismi multilaterali di cui la comunità internazionale si è dotata nel corso del tempo. Il commento di Giovanni Castellaneta, già ambasciatore italiano a Washington.

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Putin e gli Zar

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Il sogno di Vladimir

Quella di Putin sembra una parabola: ha iniziato il suo percorso come Pietro il Grande, cioè come un riformatore conservatore con lo sguardo all'Europa, diffidenza e tradimenti veri o percepiti lo hanno disilluso come Alessandro I, e in seguito autocratizzato come Nicola I e Alessandro III, e una malagestione dell'involuzione autoritaria cominciata nel dopo-Euromaidan e accelerata nel dopo-guerra in Ucraina potrebbe avere come epilogo un tragico destino alla Alessandro II. Le considerazioni di Emanuel Pietrobon nel suo libro Nella testa dello Zar. Su il Giornale.

 

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