La disfatta in Ucraina e la tragedia economica della Russia

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La guerra in Ucraina, la Waterloo di Putin

L’economia russa prima della guerra aveva un prodotto interno lordo di circa 1800 miliardi di dollari contro circa 25mila degli Stati Uniti e altrettanti 25mila dell’area europea, quindi il rapporto di forza relativa è di 1 a 30, circa. Non solo, l’economia russa è basata unicamente sull’esportazione di materie prime ed è enormemente arretrata tecnologicamente, con un divario che si andrà allargando in modo fortissimo in conseguenza delle sanzioni (...) La guerra contro la libertà delle persone e delle idee è già stata persa nel 1989 dall’URSS e riproporla 30 anni dopo appare velleitario e suicida. L’Occidente vive nel secondo semestre del 2022 probabilmente il momento peggiore con inflazione elevatissima, banche centrali restrittive (forse inutilmente ma è così), e realisticamente crescenti tensioni sociali. Il commento di Giovanni Cagnoli su Linkiesta.

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Ue, Nato e dintorni

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Gli Usa, dopo la sfida di Putin, nuovamente a protezione dell'Europa

Perdente in relazioni internazionali Vladimir Putin cerca di rifarsi con la guerra. Del resto è una scelta fatta da tempo, e sancita dall’invasione del 24 febbraio. Fra negoziati – glieli chiedeva Volodymyr Zelensky, insisteva Emmanuel Macron, Washington era pronta – e carri armati, il Presidente russo ha optato per i secondi. Il commento dell'ambasciatore Stefano Stefanini sul sito Formiche

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Putin chiese alla Nato: ci invitate? Ha cambiato idea!

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Quando Putin voleva entrare nella Nato...

Rivela George Robertson, che è stato segretario generale della Nato dal 1999 al 2004, ministro della Difesa con Tony Blair: ''Volevamo far entrare la Russia in un’architettura di sicurezza comune. Peccato che Putin non si accontentasse di convivere semplicemente con la Nato e ha iniziato a rivendicare influenza e sovranità sugli Stati dell’Estero vicino. Prima la Georgia, poi la Crimea e l’Ucraina. Forse l’amministrazione Bush non è riuscita nel suo intento, ma la decisione è stata presa a Mosca". L'intervista a Robertson di Francesco Bechis sul sito Formiche.

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