Mosca ha avviato la pulizia linguistica della Bielorussia

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La Russia ha messo le mani sulla Bielorussia

È il 1918 quando Branislau Taraskevic, letterato e politico nato vicino a Vilnius, rende il bielorusso lingua ufficiale della neonata Repubblica Nazionale Bielorussa. L’idioma, chiamato anche Taraskevica in onore del suo promotore, prende le mosse da un dialetto orale parlato dalle masse contadine nelle regioni centro-settentrionali dell’impero zarista. A poco più di un secolo dalla sua codificazione, il bielorusso è a serio rischio d’estinzione per via della crescente diffusione del russo nel Paese (...) La Bielorussia del 2049, sarà priva della propria indipendenza e soggiogata al potere della Russia. È misteriosamente scomparso un poeta che scrive versi in una lingua a lui sconosciuta. Ed è in questa vicenda che Bacharevič racchiude la sua riflessione sulla lingua, interpretando un pensiero diffuso tra i molti bielorussi contrari al regime di Lukashenko: il rifiuto della cultura e della lingua nativa porta all'estinzione degli esseri viventi.Il commento di Alessandro Dowlatshahi su Linkiesta

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