di Bruno Chiavazzo
Ho guardato Otto e mezzo, la trasmissione di Lilli Gruber su La7. Ospiti Romano Prodi e la solita compagnia di giro, Massimo Giannini, Lina Palmerini, mancava Travaglio ma era presente in spirito, che accompagna la Gruber nelle sue intemerate quotidiane contro Giorgia Meloni. Qualcuno si chiederà: ma perchè la guardi? Intanto a quell’ora sugli altri canali non c’è nulla come quasi sempre, e poi perchè anch’io ho diritto alla mia mezz’ora di masochismo. Interessante la puntata perchè era appena stata liberata Cecilia Sala dalle prigioni degli ayatollah, un successo dovuto principalmente alla Meloni e riconosciuto “coram populi” compreso la ex prigioniera e i suoi familiari. Ma dalla Gruber no. Per lei è stato un caso, una botta di culo, una congiunzione astrale. Il viaggio da Trump, il rilascio senza condizioni della Sala, gli applausi bipartisan in Parlamento, la Schlein che ringrazia il Governo, erano solo quisquilie, pinzillacchere (cit. Totò), la cosa di cui si doveva parlare ieri era la “svendita” dell’Italia a Musk e ai suoi satelliti di Starlink. Prodi più rubizzo del solito, ha farfugliato qualcosa sulla debolezza europea, la necessità di utilizzare i prossimi due anni che mancano alle elezioni politiche italiane per mettere insieme un fronte comune contro la Meloni. A quel punto la “maestrina dalla penna rossa” si avventa sul povero professore bolognese al grido: “Allora dovremo tenerci la Meloni per i prossimi due anni?”. Prodi abbozza una faccina e dice: “Non ho detto questo, ma se non facciamo nulla può essere non solo per i prossimi due anni, ma anche per la prossima legislatura”. La Gruber gli toglie immediatamente la parola per darla a Giannini che riciccia il fascismo, i camerati, il saluto romano, facendo tornare il sorriso alla conduttrice. Io capisco perfettamente Urbano Cairo, proprietario de La7, del Corriere della Sera e di altro, già assistente di Silvio Berlusconi, intelligente ed esperto pubblicitario. Lui sa benissimo che c’è un fetta di pubblico televisivo che vuole programmi in cui si parla male del governo a prescindere, non a caso la Gruber il suo 7-8% di share se lo porta a casa tutte le sere, ma vivaddio una volta tanto un minimo di equilibrio e di sano realismo politico potrebbe aiutare almeno a capire che il mondo è un pò più complicato di quello binario che immagina la Gruber e i suoi amichetti ospiti fissi. Comunque nel finale Prodi che ha capito che correva il rischio di non essere più invitato in trasmissione, si è ripreso e ha chiuso la sua ospitata dicendo: “Questo governo è il nemico dell’Europa, è il cavallo di Troia di Trump e Musk e ce ne dobbiamo liberare il prima possibile!” Applausi, sorriso soddisfatto della conduttrice, sipario, fine.
28 aprile 2025