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Erdogan ha messo la sordina ad Atatürk

Articolo realizzato con Ai

In Turchia Recep Tayyip Erdoğan ha decisamente compiuto una trasformazione da riformista moderato a leader autoritario, costruendo un sistema dove il potere è saldamente nelle sue mani, e ogni opposizione è vista come una minaccia da eliminare. La sua traiettoria è il simbolo di una “democratura” dove le elezioni esistono, ma il pluralismo è svuotato.

La svolta autoritaria (2010–oggi)

Tappe chiave:

– 2013 – Proteste di Gezi Park: L’uso brutale della forza contro manifestanti pacifici segna l’inizio del declino democratico.

– 2016 – Fallito colpo di Stato: Erdoğan risponde con una repressione durissima: decine di migliaia di arresti tra militari, insegnanti, magistrati, giornalisti e oppositori.

– 2017 – Referendum costituzionale: Cambia il sistema da parlamentare a presidenziale, concentrando su di sé poteri enormi.

Il regime Erdoğan oggi

– Controllo dei media: La quasi totalità dei media è nelle mani di gruppi vicini al governo. I giornalisti critici sono arrestati o licenziati.

– Opposizione repressa: Il leader dell’HDP (pro-curdo) è in carcere. Il sindaco di Istanbul, Ekrem İmamoğlu, è stato perseguito giudiziariamente.

– Islamizzazione progressiva: Più peso alla religione nella scuola e nella vita pubblica, anche se la laicità resta nella Costituzione.

– Politica estera assertiva: Interventi in Siria e Libia, tensioni con la Grecia, rapporto ambivalente con la NATO, legami stretti con Putin.

Consenso popolare

– Erdoğan mantiene una base elettorale fedele, specie tra i conservatori religiosi e le zone rurali.

Perfetto! Proseguiamo con Recep Tayyip Erdoğan, un altro leader che ha segnato profondamente il suo Paese — la Turchia — e che ha avuto un’evoluzione politica simile per certi versi a quella di Viktor Orbán, passando da posizioni moderate a un potere sempre più autoritario e accentrato.

Gli esordi: dall’islam politico al pragmatismo democratico (1994–2002)

– 1994: Erdoğan diventa sindaco di Istanbul, esponente del partito islamico Refah (Benessere). Si distingue per una gestione efficiente della città e per il suo stile conservatore ma pragmatico.

– 1998: Viene condannato per incitamento all’odio religioso dopo aver recitato una poesia ritenuta eccessivamente islamista. È costretto a lasciare l’incarico

L’ascesa al governo: AKP e moderazione apparente (2001–2010)

– 2001: Fondatore del Partito della Giustizia e dello Sviluppo (AKP), che si presenta come forza moderata, filo-europea, pro-business e islamica nei valori, ma non fondamentalista.

– 2003: Diventa Primo Ministro. Sotto la sua guida, la Turchia vive un boom economico, si avvicina all’Unione Europea e viene vista come modello di “democrazia musulmana”.

– Avvia riforme pro-UE, dialoga con minoranze, si presenta come un modernizzatore.

27 aprile 2025

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