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L’Onu esiste ancora?

Articolo realizzato con Ai

Ma l’Onu esiste ancora? Non è ormai improcrastinabile riformare il Consiglio di sicurezza e togliere a Stati Uniti, Cina, Russia, Francia e Gran Bretagna il diritto di veto che impedisce che determinate e sacrosante risolzioni vengano approvate? Quanto ci costa l’Onu?

Sì, l’ONU esiste ancora e continua a svolgere un ruolo cruciale nella diplomazia internazionale, nella gestione delle crisi umanitarie, nel mantenimento della pace e nella promozione dello sviluppo sostenibile. Tuttavia, la sua struttura, in particolare il Consiglio di Sicurezza, è oggetto di crescenti critiche e richieste di riforma

Il diritto di veto nel Consiglio di Sicurezza

Il Consiglio di Sicurezza è composto da 15 membri: 5 permanenti con diritto di veto (Stati Uniti, Cina, Russia, Francia e Regno Unito) e 10 non permanenti eletti ogni due anni. Questo sistema, istituito nel 1945, riflette l’assetto geopolitico del dopoguerra, ma oggi viene considerato da molti obsoleto e ingiusto, poiché consente a pochi Paesi di bloccare decisioni cruciali per la pace e la sicurezza globali.

Recentemente, l’Assemblea Generale dell’ONU ha adottato una risoluzione che richiede ai membri permanenti di giustificare l’uso del loro diritto di veto entro dieci giorni dalla sua applicazione. Questa misura, pur non essendo vincolante, mira a aumentare la trasparenza e la responsabilità nell’uso del veto.

Le proposte di riforma

Diversi Paesi e organizzazioni internazionali stanno spingendo per una riforma del Consiglio di Sicurezza:

– Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, ha sottolineato che alcuni membri permanenti non sono all’altezza delle loro responsabilità e ha chiesto un Consiglio più inclusivo e legittimo.

– Emmanuel Macron, presidente francese, ha proposto di ampliare il Consiglio includendo Germania, Giappone, India e Brasile come membri permanenti, insieme a due Paesi africani, per riflettere meglio la realtà geopolitica attuale.

– Antonio Guterres, segretario generale dell’ONU, ha evidenziato la necessità di una riforma urgente per garantire la rappresentanza dell’Africa e migliorare la credibilità e la legittimità del Consiglio.

Se desideri ulteriori dettagli su specifiche proposte di riforma o sull’impatto delle attuali strutture dell’ONU, sarò lieto di fornirti informazioni più approfondite.

L’Italia, attraverso il gruppo “Uniting for Consensus”, propone una limitazione graduale del diritto di veto, con l’obiettivo di abolirlo completamente in futuro. Alcune proposte includono l’esclusione del veto in decisioni su ammissioni di nuovi membri e interventi umanitari.

Quanto costa l’ONU?

Nel 2024, il budget ordinario dell’ONU era di circa 3,4 miliardi di dollari, mentre il budget per le operazioni di mantenimento della pace ammontava a circa 6,7 miliardi di dollari. I contributi sono suddivisi tra i Paesi membri in base alla loro capacità economica. Gli Stati Uniti sono il maggiore contributore, seguiti da altri Paesi industrializzati

È davvero improcrastinabile una riforma?

La necessità di riformare il Consiglio di Sicurezza è ampiamente riconosciuta, ma le modifiche strutturali richiedono l’approvazione dei membri permanenti, che attualmente detengono il potere di veto. Ciò rende il processo di riforma estremamente complesso e lento. Tuttavia, iniziative come la richiesta di giustificare l’uso del veto rappresentano passi significativi verso una maggiore responsabilità e trasparenza.

16 aprile 2025

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