di Patrizia Lazzarin

MESSAGGERE

In un’epoca così complessa, drammatica e distruttiva, può l’arte essere concepita come una pratica spirituale? Può essere uno spazio, personale e collettivo, in cui sperimentare la trascendenza oltre la materialità?

Al Museo Novecento a Firenze è visibile, da oggi, la rassegna Messaggere, a cura di Eva Francioli e Stefania Rispoli, con la direzione artistica di Sergio Risaliti.  In occasione della Festa della Donna, le sale al piano terra del Museo Novecento, storicamente riservate al nutrimento dell’anima e del corpo delle suore che vivevano nel complesso delle Leopoldine, accolgono con questa mostra il lavoro di una nuova generazione di artiste: Chiara Baima Poma (Cuorgnè, TO, 1990), Fatima Bianchi (Como,1981), Lucia Cantò (Pescara, 1995), Parul Thacker (Mumbai, 1973) e Tuli Mekondjo (Kwanza-Sul, Angola, 1982).

Lucia Cantò

 “Lavorare a questa mostra – hanno dichiarato Eva Francioli e Stefania Rispoli – è stato come immergerci in una dimensione altra, avvolgente e spirituale. Siamo estremamente grate a Chiara Baima Poma, Fatima Bianchi, Lucia Canto’, Tuli Mekondjo e Parul Thacker per la generosità che hanno mostrato nell’accogliere il nostro invito e per la sensibilità e il grande valore del loro lavoro. Attraverso la loro ricerca abbiamo la possibilità di entrare in contatto con i loro mondi, le loro culture e la loro arte … Le loro opere si offrono come un invito a guardarci dentro, indicando una via diversa, lontana dal fragore del mondo circostante, grazie alla quale possiamo riconnetterci con la nostra natura più profonda e riscoprire la meraviglia dell’esistenza”.

Tuli Mekondjo

In un tempo inquieto come quello attuale che sembra direzionarsi in una dimensione sempre più oscura, la mostra Messaggere vuole sottolineare la natura costruttiva dell’arte, la sua capacità di creare spazi di pensiero, luoghi di confronto e isole di resistenza. Chi sceglie di intraprendere le strade affascinanti ma impervie dell’arte compie spesso un vero e proprio atto di fede. Libera il desiderio di sognare, rincorre una visione, sente di abbracciare una missione e di trasmettere un messaggio. Si tratta di una forma di ‘spiritualità pratica’, agita quotidianamente. L’esposizione stessa dell’arte – che implica un invito alla concentrazione, al coinvolgimento e alla contemplazione – porta con sé una ritualità che sembra essere vicina a luoghi sacri, come chiese, templi, santuari e spazi di preghiera di ogni tipo. L’arte sembra vivere in una temporalità diversa, calata nel presente ma anche sospesa in uno spazio quasi trascendente.

Parul Thacker

L’esposizione Messaggere si dispiega lungo il loggiato e le sale al piano terra del Museo Novecento che storicamente, quando l’edificio fungeva da ospedale ed era gestito da comunità monastiche femminili, erano riservate al nutrimento dell’anima, con la presenza della cappella e del corpo, con le antiche cucine.

 Questi ambienti accolgono una nuova generazione di artiste che, pur essendo diverse per provenienza, cultura, formazione e modalità espressive, appaiono accomunate da una ricerca che si svincola da rimandi a precise confessioni religiose per aprirsi a una diversa esperienza del sacro. Prende vita così un inedito percorso di conoscenza, animato da un delicato contrappunto tra le opere, allestite in modo da risuonare armonicamente tra loro nelle sale.

                                                       Patrizia Lazzarin

La mostra sarà visibile fino all’otto giugno con il seguente orario:                                                      

Lun- Mar – Mer – Ven – Sab  – Dom | 11:00-20:00

Giovedì | chiuso

26 marzo 2025