di Patrizia Lazzarin
Elena Sofia Cesca, la Maria del Carnevale 2025, ha salutato i tanti presenti in piazza San Marco accompagnata dalle sue compagne di viaggio e dal consigliere delegato alla Tutela delle Tradizioni, Giovanni Giusto.
Cosa ci racconta il costume che ha indossato mostrandolo durante la sua passerella d’onore prima in gondola lungo il Canal Grande e poi, in Piazza San Marco?
Il colore azzurro dell’abito nel suo insieme ricordava il colore della città di Venezia. La stessa tonalità dell’abito indossato da Giacomo Casanova quando venne arrestato e che egli aveva appena ritirato dal sarto. Il vestito gli permise di uscire dalla porta principale di Palazzo Ducale, scambiato per un visitatore rimasto sbadatamente rinchiuso all’interno.
Elena Sofia, studentessa di Medicina all’Università di Padova, è rimasta senza parole quando, lunedì sera, è stata proclamata Maria dell’Anno 2025 al Gran Gala delle Sale Apollinee del Teatro La Fenice. E ieri, come da tradizione, il primo di una lunga serie di appuntamenti: la passerella e la presentazione ufficiale al pubblico del Carnevale di Venezia, nell’ultimo giorno di Carnevale.
L’acconciatura con cui l’abbiamo ammirata, era costituita da un piccolo tricorno femminile sul quale troneggiava un Giacomo Casanova in miniatura che indossava un abito realizzato con lo stesso tessuto del vestito della Maria e che dondolava felice in una altalena formata da due bricole veneziane.

La parrucca si ispirava a quella indossata da Donald Sutherland, celebre protagonista del Casanova di Fellini. Un collarino con Swarovski e la pettorina triangolare erano invece elementi che proiettavano l’abito nella sfera femminile della moda come pure il lungo mantello all’andrienne realizzato con un tessuto che ricorda il colore del mare e della laguna, elementi fondamentali della civiltà veneziana e dei ricordi del nostro seduttore.
Le lunghe maniche con paramani e pizzi ai polsi, richiamavano le “velade”, giacche maschili in voga nel Settecento. L’apertura della giacca era bordata da una serie di colli di misure differenti che ci rimandavano alle pagine dei libri letti e scritti da Giacomo ed alle numerose lettere ricevute ed inviate dal veneziano.
Dei panieri, accessori fondamentali della moda femminile rococò, cingevano i fianchi dell’abito, ma realizzati in maniera tale da ricordare le grate delle prigioni e dei “Piombi” dai quali Casanova fu l’unico a scappare, diventando famoso nel mondo.
Le culottes, pantaloni al ginocchio tipici della moda maschile settecentesca, vestivano la parte inferiore dell’abito riportandolo appunto in una sfera maschile della moda del tempo. Le scarpe con il tacco a rocchetto, così caratteristiche e inconfondibili nella moda dei due sessi, completavano l’abito.
24 marzo 2025