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Arte e Cultura

Lo sguardo periferico. La grafica sociale di Coco Cerrella

di Patrizia Lazzarin

La Sala Santa Rita di Roma ha ospitato una mostra dedicata al percorso del designer grafico argentino noto per il suo attivismo nell’ambito dei diritti umani, dell’uguaglianza di genere e della sostenibilità ambientale. Celebre per l’utilizzo del manifesto grafico come strumento con cui documentare, denunciare, suggerire e sollecitare riflessioni su grandi temi, Cerrella approda per la prima volta a Roma, e in Italia, con una personale in cui trovano spazio 28 sue opere, esposte in sequenza cronologica, che coprono una produzione artistica di oltre 10 anni. Esse sintetizzano il proprio percorso di ricerca artistica, esclusivamente dedicato a tematiche di grande attualità politica e sociale come l’emigrazione, la tolleranza, lo smaltimento dei rifiuti, il diritto al lavoro, l’impatto dei social media e la difesa dell’ambiente.

Attraverso l’uso di un linguaggio spesso irriverente o volutamente provocatorio, l’artista invita il pubblico a liberarsi di quel ‘rumore semantico’ che confonde i messaggi e anestetizza il pensiero critico, invitandolo a coltivare una più autentica necessità, quella di ‘agire’. Cerrella non ha e non vuole dare risposte, chiede semplicemente ai suoi visitatori di porsi delle domande.

Come nel caso dell’opera Homo umbilicus (2019), un disegno di un uomo piegato che guarda il suo ombelico. I due piccoli cerchi posti al centro del poster rappresentano proprio l’occhio e l’ombelico dell’uomo e altro non sono che l’immagine dell’individualismo e della mancanza di empatia. Siamo dunque passati – sembra dirci l’artista – da homo erectus a homo umbilicus?

Un percorso culturale, il suo, affinato in anni di didattica vissuti come militanza, che muove dalla convinzione di poter sollecitare un approccio critico nel singolo individuo incidendo di conseguenza sulla collettività intesa come un organismo vasto, sintesi di singole individualità connesse. In questa dinamica, assume un’importanza fondamentale quello che lui definisce lo ‘sguardo periferico’, quel punto di vista che nasce dai margini, da quelle culture inascoltate, da quelle pieghe del mondo all’interno delle quali convivono la tragedia e l’epica.

 Il manifesto grafico diviene così per Cerrella, registratore dei tanti segnali provenienti dal mondo degli ultimi, catalizzatore di necessità e paure, fragilità e miserie, incertezze e diseguaglianze che il suo tratto, per nulla estetizzato, trasforma in segnali di possibilità futura per le popolazioni del mondo.

Un tema fondamentale nel suo lavoro, e che l’esposizione romana mette bene in evidenza, è la critica nei confronti dei media e del loro controverso ruolo ricoperto nella società contemporanea rappresentato, ad esempio dai due recenti lavori del 2019: Twit (Tuit) Ragno (Araña). Nel primo un tweet è rappresentato come un rotolo di carta igienica che simboleggia criticamente la costruzione delle bugie e dei discorsi di odio da parte dei social network.  Nel secondo la critica è ai molti canali di notizie – sintetizzati dalla figura del ragno – che spesso diffondono paura, alimentano pregiudizi e manipolano l’opinione pubblica.

 Anche l’ambiente, la sua protezione e conservazione è al centro della riflessione di Cerrella. In Rifiuti elettronici (Basura Electrónica, 2017), attraverso l’immagine di un mappamondo fatto completamente da schede elettroniche, l’artista si concentra sul problema dello smaltimento del materiale proveniente da elettrodomestici dismessi e non funzionanti; mentre in Sete (Sed, 2023) è la raffigurazione di una pianta di cactus in un bicchiere vuoto a ricordare al pubblico di aver cura dell’acqua, bene primario.

Ultimo in ordine cronologico il poster Tolleranza (Tolerancia, 2024) ideato per la mostra internazionale itinerante Tolerance Travelling Poster, fondata nel 2017 da Mirko Ilić. La metafora di una miccia accesa mira a stimolare domande e riflessioni sul concetto di tolleranza, elemento essenziale per la convivenza umana. È possibile tollerare tutto? Ci sono limiti alla tolleranza? Dovremmo tollerare gli altri o accettarli?

La mostra è rimasta aperta fino al 7 marzo ed è stata a cura di ISIA Roma Design e promossa da Roma Capitale Assessorato alla Cultura – Dipartimento Attività Culturali

22 marzo 2025

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