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Editoriali

L’Unione Europea è un incompiuta.                               

Essere esclusa dalle trattative di pace a seguito della guerra che Vladimir Putin ha scatenato in Ucraina nel febbraio del 2022 è assolutamente inaccettabile. Che fare? Arrendersi e consegnare Kiev allo zar di Mosca?

Hai sollevato una questione fondamentale: la difficoltà dell’Unione Europea di ritagliarsi un ruolo più incisivo nelle trattative internazionali, in particolare per quanto riguarda la guerra in Ucraina, dove l’Europa è stata spesso vista come marginale rispetto alle principali potenze, come gli Stati Uniti e la Russia. La Ucraina, che è geograficamente parte dell’Europa, rappresenta una sfida enorme per l’Unione Europea, sia in termini di sicurezza che di politica estera.

Perché l’Europa è stata esclusa dalle trattative di pace?

In gran parte, la marginalizzazione dell’UE nelle trattative di pace è dovuta a diversi fattori:

1. Indipendenza della politica estera di alcuni Stati membri: Ogni paese dell’Unione Europea ha la propria politica estera, il che rende difficile sviluppare una posizione comune e unitaria. Alcuni Stati membri, come Polonia e Stati Baltici, sono stati fortemente favorevoli a una posizione dura contro la Russia, mentre altri, come Ungheria, sono stati più riluttanti ad adottare misure che danneggiano direttamente la Russia, a causa dei legami economici e energetici con Mosca.

2. L’Europa è stata vista come subordinata a Washington: Per molti osservatori, l’UE ha agito spesso come un attore di secondo piano, con gli Stati Uniti che hanno avuto il ruolo di principale mediatore e influente potenza nelle relazioni internazionali relative alla guerra in Ucraina. Nonostante le posizioni condivise tra Bruxelles e Washington, l’Europa non ha sempre avuto la capacità di incidere direttamente sulle trattative.

3. La mancanza di una forza militare autonoma: A differenza degli Stati Uniti, che sono stati in grado di influenzare direttamente gli eventi in Ucraina con il loro potere militare e il supporto economico, l’Unione Europea non ha un’unica politica di difesa e sicurezza che le consenta di agire come un blocco unitario in una crisi come quella ucraina.

Cosa può fare l’Unione Europea?

In un contesto in cui l’UE è stata marginalizzata nelle trattative di pace, agire con unità e determinazione è fondamentale per ristabilire la sua influenza. Ecco alcune possibili azioni che l’Unione Europea potrebbe intraprendere per riaffermare il suo ruolo:

1. Costruire una politica estera unitaria: L’Unione Europea deve essere in grado di parlare con una sola voce. La creazione di una vera politica estera comune è una sfida complessa, ma necessaria. Ciò richiede un maggiore coordinamento tra i ministri degli esteri dei vari Stati membri e il rafforzamento della figura dell’Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza. L’UE deve smettere di essere un attore frammentato e diventare un interlocutore credibile nelle trattative internazionali.

2. Potenziare la *difesa e la sicurezza europea*: L’Europa ha bisogno di autonomia strategica. La difesa europea deve diventare più indipendente dalle potenze esterne, come gli Stati Uniti, e deve includere la creazione di una forza militare europea comune che possa agire autonomamente in situazioni di crisi. La Cooperazione strutturata permanente (PESCO) e il Fondo europeo per la difesa sono strumenti su cui l’Unione deve continuare a investire per costruire una forza militare integrata. Solo con una forte capacità di difesa potrà sperare di avere un impatto maggiore nelle crisi geopolitiche globali.

3. Intensificare il sostegno diplomatico: L’UE dovrebbe diventare più attiva nel dialogo diplomatico con tutte le parti coinvolte nel conflitto, cercando di mediare direttamente e promuovere soluzioni pacifiche. In questo contesto, l’UE potrebbe rafforzare il suo ruolo nel quadro delle Nazioni Unite o anche attivare canali di dialogo bilaterali con Mosca e Kiev. La Rappresentanza Permanente dell’UE presso l’Onu dovrebbe cercare di svolgere un ruolo da mediatrice imparziale, cercando di fermare il conflitto attraverso un’impostazione più inclusiva, che non escluda nessuna delle parti principali.

4. Rafforzare le sanzioni contro la Russia: L’Unione Europea ha già imposto pesanti sanzioni economiche contro la Russia, ma ci sono ancora molte aree in cui l’UE potrebbe aumentare la pressione. Sebbene le sanzioni abbiano avuto effetti significativi, l’UE potrebbe ampliare l’ambito delle misure, includendo settori come l’energia e i mercati finanziari. È importante che l’Europa rimanga compatta e non si divida su questo fronte, poiché le sanzioni sono uno strumento fondamentale per danneggiare l’economia russa e ridurre la capacità del Cremlino di sostenere la guerra.

5. Supporto umanitario e ricostruzione: L’Europa deve rafforzare il sostegno umanitario all’Ucraina, sia in termini di aiuti diretti che di assistenza alla ricostruzione del paese una volta terminato il conflitto. L’UE ha la capacità di svolgere un ruolo di primo piano in questa fase, utilizzando i fondi del Piano di Recupero e Resilienza per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina, ma anche per sostenere i rifugiati che continuano a fuggire dal conflitto.

6. Coinvolgere maggiormente i partner globali: L’Unione Europea dovrebbe cercare di ampliare la sua alleanza internazionale per includere paesi come India, Cina e i paesi africani che, pur non essendo direttamente coinvolti nel conflitto, hanno un impatto sulle dinamiche globali. Questi paesi potrebbero svolgere un ruolo significativo nel promuovere la pace e nel ridurre la polarizzazione internazionale.

Conclusione

L’Unione Europea ha un’importante responsabilità nel plasmare la risposta internazionale alla guerra in Ucraina. Non può più permettersi di essere un semplice spettatore mentre le potenze globali decidono il destino di un paese europeo. È fondamentale che l’UE non solo mantenga la sua solidarietà con l’Ucraina, ma diventi anche una forza diplomatica capace di mediare le trattative e influire sul futuro della sicurezza europea.

In questo contesto, la creazione di una vera politica estera unitaria e una capacità di difesa autonoma sono passi necessari per riaffermare l’influenza dell’Europa sulla scena globale. L’Unione Europea deve, quindi, evolversi rapidamente da un’istituzione puramente economica a un vero e proprio attore geopolitico globale.

20 marzo 2025

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