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Arte e Cultura

Quando la vita insegue il sogno

di Patrizia Lazzarin

Attimi racchiusi nella bellezza del colore, contornati dalla musica, forse la stessa che l’artista ama ascoltare mentre dipinge donne e uomini, ritratti come se dietro il pennello, si celasse una moviola che li riprende nella loro intimità. Un’intimità intrisa di quotidianità che si trasforma in momenti speciali. Quello che risulta incredibile nella pittura di Jack Vettriano, la rassegna dell’artista scozzese di origini italiane che si apre oggi a Bologna, a Palazzo Pallavicini, è la sua capacità di catturare momenti della vita in modo da farli apparire unici.  

Una malinconia si avverte, quasi palpabile negli sguardi delle donne che “abitano” i suoi quadri. Tutta l’arte di Jack Vettriano racconta la bellezza femminile e la capacità di sedurre che la caratterizza e che da sempre ha ispirato poeti e artisti. L’uomo rincorre la donna attratto come da un incanto e da un mistero che tenta, senza riuscirci, di afferrare. La sua è una Venere contemporanea, la cui raffinatezza si completa con una sensualità, mai volgare.

Nell’opera Yesterdays Dreams, l’eleganza del vestito nero, leggermente scollato risalta nell’atmosfera rosa caldo dei palazzi che si vedono dalla finestra e a cui guarda, questa bella figura femminile, il cui volto è incorniciato da un ricciolo che ricade armonioso fra le lunghe sopracciglia.  

Il sentimento è ancora palpabile negli occhi di due giovani che si guardano sulla spiaggia nella fissità di un momento irripetibile e nelle coppie che ballano durante le notti di luna e nelle giornate piovose rallegrate dai loro vestiti dai colori vivaci. Sono scene famose che sono state riprodotte in tante copie stampate e acquistate dai suoi amatori.

Nei dipinti The Singing Butler, Dancer in Emerald, Anniversary Waltz, Dance Me to the End of Love … le note sembrano spandersi nell’aria e noi accompagniamo con i passi, i ballerini fra pozze d’acqua rimaste sulla spiaggia o sul pavimento di una nave per raccontare di un temporale appena trascorso. Le coppie danzanti, nella bellezza ed emozione del ritmo sinuoso, simboleggiano la velocità del vivere che si costruisce attraverso attimi che fuggono e che l’artista cerca di fissare sulla tela.

Gli amori nella loro pienezza e nel loro finire … Riferendosi al suo quadro Days of Wine and Roses “I giorni delle rose e del vino”, Vettriano ha detto: di aver scelto le parole del titolo per la loro musicalità, affermando che esse sottintendano anche “i giorni del paradiso e dell’inferno, gli anni migliori di una relazione, quando ci si ama molto, e quelli difficili in cui ci si annoia e si diventa cinici”.

L’opera rappresenta una donna distinta, sola, seduta nella sala elegante di un ristorante. Nel vaso, sul tavolo, compaiono rose bianche. Jack Vettriano avrebbe voluto dipingerle rosse, ma queste non erano in quel momento disponibili nel negozio del fiorista. L’espressione triste della giovane fa pensare che sia stata lasciata. L’opera dell’artista ci conduce a riflettere sulla fragilità umana e soprattutto sull’evolversi delle relazioni.

Come in questa opera, l’universo della raffigurazione dell’artista attinge spesso al cinema. In particolare egli ama quel fascinoso universo hollywoodiano degli anni ’30 che fa sognare ancora oggi e che noi vediamo rivivere nelle sue creazioni.

In The picnic party, ancora una volta, il pittore si rivela capace di scorgere la poesia nascosta nella semplicità del quotidiano. La rappresentazione del mare, della spiaggia e della luce risente anche dell’ammirazione per il pittore impressionista spagnolo Joaquin Sorolla.

Nell’autoritratto dell’artista, intitolato Homage a Fontana, lo vediamo di spalle, affacciato alla finestra del suo studio. Nella mano destra, tiene un bisturi, con il quale ha appena tagliato la tela sul cavalletto. Due squarci, netti come quelli che Lucio Fontana denominava “Concetto spaziale, Attese”. Con Lucio Fontana egli condivide la volontà di andare oltre il visibile, oltre l’apparenza.

Nelle sue creazioni ci sono anche rimandi all’estetica del cinema noir, ai coloristi scozzesi, alla pittura di Edward Hopper, a Norman Rockwell e a Gil Elvgren.

Rimane, dopo aver visto la mostra che rimarrà aperta fino al 20 luglio, la sensazione di essere penetrati in uno spazio capace di evocare ricordi dove la bellezza e il mistero si stringono a braccetto.

19 marzo 2025

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