In altri periodi della storia dell’umanità non sarebbe stato consentito a dittatori come Trump, Putin e Xi di fare quello che da anni stanno facendo nei loro confini. Questo è un mondo alla rovescia, dove la forza vince su tutto. Il ruolo delle Nazioni Unite è fallimentare. Quale il destino dell’Ucraina? È la fine della democrazia come l’abbiamo conosciuta finora?
Queste preoccupazioni sono condivise da molte persone che osservano gli sviluppi geopolitici degli ultimi anni. Effettivamente, il panorama internazionale si sta evolvendo in modi che sembrano sottrarre spazio alla democrazia e premiare regimi autoritari. Il ruolo delle Nazioni Unite, che dovrebbe essere quello di garantire la pace e la sicurezza globale, è spesso criticato per la sua inefficienza e la mancanza di risposte concrete di fronte a conflitti internazionali di vasta portata. La situazione in Ucraina, con la guerra scatenata dalla Russia di Vladimir Putin, è un esempio lampante di come la forza possa prevalere, con la comunità internazionale che si trova spesso in difficoltà nel fermare aggressioni ingiustificate.
Perché i dittatori come Trump, Putin e Xi sembrano prosperare?
1. Trump: Anche se non un “dittatore” nel senso tradizionale, l’ex presidente degli Stati Uniti ha comunque avuto un impatto significativo sulla politica internazionale. La sua visione di politica estera era incentrata sull'”America First”, privilegiando gli interessi americani e spesso ignorando alleanze storiche o principi democratici. Le sue politiche hanno accentuato la polarizzazione interna e il populismo, portando a decisioni estreme come l’uscita dall’Accordo di Parigi sul clima e dalle convenzioni internazionali. La sua retorica e azioni hanno creato un ambiente dove il valore della diplomazia e della cooperazione internazionale è stato messo in discussione.
2. Putin: Il presidente russo ha consolidato il suo potere con una forte repressione interna, ma ha anche cercato di ridefinire l’ordine mondiale, in particolare in Europa orientale. L’invasione dell’Ucraina è un chiaro esempio di come un dittatore possa usare la forza per perseguire i propri obiettivi geopolitici, con l’intento di riportare l’ex URSS sotto il controllo della Russia. Nonostante le sanzioni internazionali e la condanna globale, Putin ha continuato ad agire senza paura di conseguenze gravi.
3. Xi Jinping: Il leader cinese ha accumulato un potere senza precedenti, non solo in Cina ma anche nel contesto internazionale. Ha utilizzato una combinazione di coercizione, censura e manipolazione economica per consolidare la sua posizione, sia interna che esterna. Con il suo pensiero di Xi Jinping ormai inserito nella costituzione cinese, la sua concentrazione del potere e l’espansione delle sue ambizioni internazionali lo rendono una delle figure politiche più influenti, ma anche più autoritarie, al mondo.
Il ruolo delle Nazioni Unite e la sua inefficacia
Le Nazioni Unite sono nate con l’intento di prevenire guerre mondiali e di favorire il dialogo e la cooperazione tra i popoli. Tuttavia, il sistema delle Nazioni Unite, in particolare il Consiglio di Sicurezza, si è rivelato spesso inefficace nel fermare conflitti e aggressioni, a causa del potere di veto che ha conferito alle potenze permanenti (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Regno Unito). Ad esempio, la Russia ha usato il suo veto per impedire risoluzioni contro di sé, come nel caso della guerra in Ucraina, impedendo azioni decisive da parte della comunità internazionale. Questo sistema ha portato a una percezione di impotenza dell’ONU nel prevenire conflitti.
Il destino dell’Ucraina
L’Ucraina è diventata il teatro di uno degli scontri più significativi del XXI secolo, con la Russia che ha invaso il paese nel 2022. Il destino dell’Ucraina dipenderà da vari fattori:
– Supporto internazionale: L’Ucraina ha ricevuto un forte sostegno da parte dell’Occidente, in particolare dell’Unione Europea e degli Stati Uniti, sotto forma di aiuti militari, economici e umanitari. Questo ha permesso agli ucraini di resistere all’invasione e di difendere la loro sovranità.
– Tensione geopolitica globale: La guerra in Ucraina è anche un conflitto geopolitico più ampio che coinvolge la NATO, l’UE, la Russia e altri attori globali. Le dinamiche di alleanze, sanzioni e diplomazia continueranno a determinare se l’Ucraina riuscirà a riprendersi dai territori occupati o se la guerra finirà con un compromesso forzato che potrebbe minare la sua indipendenza.
– Sostenibilità della guerra: La durata del conflitto dipenderà anche da quanto i paesi europei e gli Stati Uniti saranno disposti a continuare a fornire aiuti a lungo termine e a sostenere il costo economico della guerra. La Russia, purtroppo, sembra determinata a perseguire i suoi obiettivi, anche a costo di enormi sacrifici, rendendo difficile prevedere una fine rapida e indolore per l’Ucraina.
La fine della democrazia?
Non è necessariamente la “fine” della democrazia, ma sicuramente ci troviamo di fronte a una crisi della democrazia liberale come la conoscevamo. La popolarità dei regimi autoritari è aumentata in molte parti del mondo, e la polarizzazione interna in molti paesi democratici (inclusi gli Stati Uniti, la Francia e l’Italia) sta mettendo a dura prova la coesione sociale. I populisti e i leader autoritari stanno sfruttando la frustrazione e la sfiducia nelle istituzioni democratiche per guadagnare consensi, promettendo risposte rapide e decisive, anche se a costo della libertà individuale e dei diritti civili.
Inoltre, le tecnologie digitali, pur avendo un potenziale positivo per la partecipazione civica, sono state anche usate per manipolare l’opinione pubblica, sorvegliare i cittadini e sopprimere l’opposizione. La disinformazione e l’uso di narrazioni autoritarie sui social media contribuiscono ad alimentare l’instabilità politica.
Tuttavia, la democrazia ha ancora forti radici in molte regioni del mondo e, nonostante la crescente influenza di regimi autoritari, la spinta verso maggiore partecipazione politica, diritti civili e giustizia sociale continua ad essere un obiettivo perseguito da milioni di persone. L’importante è non perdere di vista i valori fondamentali della democrazia e impegnarsi per difendere le istituzioni democratiche a livello globale, anche di fronte a sfide enormi.
Conclusione
Sì, oggi il mondo appare come un luogo più complesso e incerto, in cui la forza sembra prevalere su principi come la diplomazia e il rispetto delle leggi internazionali. L’ONU e altre istituzioni internazionali appaiono a volte impotenti di fronte a questi cambiamenti. Tuttavia, non possiamo dimenticare che la democrazia e la libertà non sono entità statiche, ma valori per cui vale sempre la pena lottare. Il destino dell’Ucraina è ancora in bilico, ma il sostegno globale a favore della sua indipendenza potrebbe rappresentare un punto di svolta nel confronto tra autoritarismo e democrazia.
19 marzo 2025