di Bruno Chiavazzo
«Non esiste altro peccato che la stupidità» è un celebre pensiero di Oscar Wilde che risulta impossibile non condividere, per quanti giornalmente siano costretti a fare i conti con gli effetti tragicomici di comportamenti che sembrano solamente volti a complicare la vita a noi e a chi li ha generati. Ieri ho accompagnato mia figlia alla Stazione Tiburtina a Roma perchè doveva recarsi per lavoro a Firenze. Vi lascio immaginare cosa abbiamo trovato. Migliaia di persone con lo sguardo rivolto ai tabelloni elettronici delle partenze e arrivi pieni di treni cancellati o ritardi di 160 minuti. Mia figlia si è dovuta sobbarcare il viaggio in macchina ed è tornata alle 23 distrutta. Ma restando una quarantina di minuti a guardare il tabellone come un decerebrato, nella speranza che qualcosa cambiasse, mi ha colpito la rassegnazione di tutta quella gente. Ci guardavamo negli occhi e non ci veniva in mente niente. Qualcuno imprecava, altri bestemmiavano, ma nessuno che si ribellasse per un diritto negato. Avevano pagato il biglietto (non proprio cheap), erano arrivati in orario alla partenza svegliandosi all’alba, qualcuno doveva fare un esame, un colloquio di lavoro, un intervento chirurgico, tutto cancellato perchè un guasto aveva diviso in due l’Italia. Nelle stesse ore il ministro delle infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, postava sui social gli auguri ai nonni per la loro festa. Sarebbe dovuto andare in un’altra stazione ferroviaria romana, l’Ostiense, per tagliare un nastro di qualche altra stronzata. Ovviamente non è andato, sarebbe stato imbarazzante anche per lui, ed è tutto dire, rispondere di quello che stava accadendo. Poi a tarda sera, quando ormai la rabbia dei non viaggiatori era sbollita, se ne è uscito con una scusa ridicola: “è stato un chiodo!”. Radio e telegiornali hanno preso subito per oro colato la penosa e stupida giustificazione per decolpevolizzare il ministro. In Parlamento i suoi deputati hanno urlato a gran voce l’indefesso impegno del loro capo che “lavora 24 ore su 24”. Dopo un’estate tragica nei trasporti: aerei, treni, navi, traghetti tutti in default, la colpa è stata individuata: un chiodo. Come si fa a discutere con questa gente? Non lo so e, allora, ritorno alla saggezza di Oscar Wilde: “Mai discutere con gli idioti, ti trascinano al loro livello e ti battono con l’esperienza”.
17 marzo 2025