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Aggiungi un posto a tavola 50°

L’8 dicembre 1974, con un’incredibile telefonata di Dio che tuona sulla scena, debuttò al teatro Sistina di Roma “Aggiungi un posto a tavola”, caposaldo della commedia musicale italiana firmata Pietro Garinei e Sandro Giovannini, scritta con Jaja Fiastri e con le musiche di Armando Trovajoli. Protagonista, nei panni di Don Silvestro, Johnny Dorelli.  Quel capolavoro ha festeggiato i suoi primi 50 anni.  La seconda edizione di Aggiungi un posto a tavola fu trasmessa in televisione domenica 26/11/1978 alle ore 20.40 sulla Rete Due RAI. La seconda parte venne programmata per la domenica successiva. E fece sorridere e commuovere gli italiani.

Un successo di pubblico che si è confermato anche ieri sera al Teatro Comunale Città di Vicenza, dove spiccavano nel cast, Giovanni Scifoni nel ruolo di Don Silvestro, Lorella Cuccarini che interpretava Consolazione, una donna di facili costumi che ribalta gli equilibri di un piccolo paesino di montagna e Sofia Panizzi che vestiva i panni di Clementina, la figlia del sindaco Crispino e innamorata di Don Silvestro. E naturalmente Totò impersonato da Francesco Zaccaro che giunto in età matura, ancora vergine, scoprirà la bellezza dell’amore con Consolazione e deciderà di sposarla. Ma anche l’antipatico Sindaco Crispino, Marco Simeoli, poco socievole e umano, ci ha saputo divertire con battute che ribaltavano il senso delle cose.

Lo spettacolo: ”Aggiungi un posto a tavola”, in tournee dopo il recente debutto a Roma, racconta dell’amore buono che apre agli altri le sue porte. Dentro un gioco musicale si sono dipanate le buone intenzioni che fanno venire voglia un po’ a tutti di allungare il tavolo per accogliere anche chi non ha i sacrosanti carismi della “normalità”. Chi ha “peccato” secondo la morale comune, ma anche chi, in qualche modo, ci ha ferito. Chi non conosciamo, ma di cui potremmo approfondire la conoscenza …

E poi quel Dio così divino perché potente e, anche umano perché non sembra alcune volte sapere tutto, pone l’interrogativo sul celibato ecclesiastico non stabilito da Dio, ma dalla Chiesa poco prima dell’Editto di Milano del 313 d. C. che, concedeva anche ai cristiani la libertà di professare liberamente la loro religione.

La trama della commedia a cui Garinei Giovannini liberamente si ispirarono è quella tratta da After me the Deluge, Dopo di me il diluvio, il romanzo di David Forrest. Lo spettacolo pur nelle diverse sensibilità ed esperienze che hanno caratterizzato e caratterizzano gli uomini di ieri e di oggi, rivela la sua attualità. Molti di noi si sono chiesti o si domanderanno, dopo tutti i disastri e le morti delle guerre di ogni tempo, sempre più feroci e sterminatrici negli ultimi anni e, poi le guerre in Europa come nell’ex Jugoslavia o in Ucraina e negli altri Stati del Mondo, quando pensiamo all’uomo oggi, cosa crediamo e immaginiamo?

Interessi economici sul piatto della bilancia mettono a rischio la stessa Umanità. E allora un altro diluvio, il secondo forse potrebbe arrivare, a causa di un Dio stanco della stupidità dell’uomo potente, ma a volte anche dell’uomo semplice. E le Cassandre che parlano dell’inquinamento e dell’innalzamento dei mari e degli oceani diventeranno credibili?

Lo spettacolo sarà replicato oggi alle ore 16.00 e alle 20.45 e, domani alle ore 17.00.

                                                                        Patrizia Lazzarin

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